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Arriva una riforma ISEE

Per il 2024 sono previste misure atte a rivedere l’Isee

Francesca Rizzi

Pubblicato il 06 marzo 2024

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Per il 2024 sembra che siano previste una serie di misure atte a rivedere l’Isee l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente. 

I ministri Leo e Bellucci, in merito a questa ipotesi di riforma, hanno chiarito di aver avviato un tavolo di lavoro interministeriale, il cui scopo è quello di esaminare e rivedere la disciplina che regolamenta l’Isee, soffermandosi principalmente sugli aspetti che impattano in maniera negativa sulla vita delle famiglie.

Nello specifico, l’obiettivo del Governo è quello di lavorare in una direzione in grado di coniugare semplificazione, efficacia e tecnologia, mettendo tutte le famiglie che ne hanno bisogno nelle condizioni di poter usufruire di uno strumento fondamentale per la piena realizzazione delle politiche di welfare.

A titolo generale sembra che il governo punterebbe in primo luogo a ridurre il peso che la prima casa ha attualmente sull’Indicatore della situazione economica equivalente.

Il tavolo ha anche l’obiettivo di individuare le evtnuali coperture. La norma di riferimento dell’Isee è il Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 159/2013.

Ipotesi di riforma

Non è la prima volta che si parla della necessità di una nuova riforma dell’ISEE, dopo quella prevista a decorrere dal 1° gennaio 2015.

Diverse le criticità dello strumento che apre le porte di numerose agevolazioni e bonus a favore delle famiglie e non solo, e tra queste le regole di calcolo che spesso finiscono col non fotografare in maniera chiara la reale situazione reddituale e patrimoniale del dichiarante.

Stando alle prime indiscrezioni sembra che il governo ambisca ad andare a variare le regole per il calcolo della situazione reddituale e patrimoniale delle famiglie. L’intento, volendo sintetizzare al massimo, è quello di andare a riscrivere alcune regole sulle quali si basa la compilazione della DSU.

Sembra che questa mossa sia insita nel fatto che state riscontrate alcune criticità di rilievo: una di queste è l’inclusione dell’assegno unico tra le somme che devono essere dichiarate.

Dati questi presupposti si chiarisce che il Governo ambisce, primariamente, ad agire ai fini di attuare delle azioni che possano concretamente migliorare la struttura dell’Isee, andando a modificare quelle regole che impattano in maniera negativa sulla vita delle famiglie.

Più precisamente, nel rivedere ciò che rientra nel calcolo ISEE, la riforma punta: all’esclusione dal calcolo dell’assegno unico, ad una rimodulazione della scala di equivalenza per le famiglie con figli, nonché ad una revisione del peso della prima casa sull’ISEE.

Infine, il tavolo di lavoro interministeriale dovrà anche individuare le eventuali coperture economiche per la suddetta riforma.

Tra i correttivi all’esame del governo vi è l’esclusione dal calcolo dell’Isee dell’assegno unico e la revisione delle regole che portano alla valorizzazione della prima casa nel calcolo della componente patrimoniale della famiglia.

Assegno unico e prima casa

Considerando che nel mirino della riforma dell’Isee si pongono le famiglie, si ravvisa che per queste con il nuovo anno si è aperto con la sorpresa del debutto nell’ attestazione dell’assegno unico.

Dal punto di vista pratico a partire dal 2024 il calcolo ISEE fa riferimento alla situazione reddituale del 2022 e quindi all’anno in cui è entrata in vigore a regime la nuova prestazione per i figli a carico, che pertanto va a influire sulla determinazione della condizione reddituale e patrimoniale delle famiglie.

Si chiarisce che contrariamente a quanto previsto per gli assegni familiari quindi, l’assegno unico universale pur essendo esente IRPEF è incluso nel calcolo dell’ISEE, il cui valore sale conseguentemente e comporta il venir meno del diritto ad ulteriori agevolazioni e prestazioni agevolate.

Si ravvisa però che non c’è però solo l’assegno unico tra le criticità sulle quali si confronteranno Ministero del Lavoro e MEF.Secondo quanto riportato dal Sole24Ore, al centro del progetto di riforma dell’ISEE si pone anche l’impatto della prima casa nel calcolo e quindi della condizione patrimoniale del nucleo familiare.

L’obiettivo è, di fatto, quello di riuscire a costruire uno strumento che sia in grado di “fotografare” in misura più accurata la reale condizione delle famiglie, ma la strada da fare sembra ancora lunga e in ogni caso solo ai primissimi passi.Si evidenzia però che al centro della riforma Isee non si pone solamente l’assegno unico, ma anche l’impatto della prima casa nel suo calcolo e quindi nella condizione patrimoniale del nucleo familiare.

L’obiettivo, a questo punto, è quello di costruire un nuovo strumento che sia in grado di fotografare meglio e in maniera più accurata la situazione delle famiglie.

I titoli di stato btp e i buoni fruttiferi postali

Un altro tema al vaglio del governo risulta connesso ai titoli di stato btp e i buoni fruttiferi postali.

A tal fine risulta fondamentale evidenziare che la Legge di Bilancio 2024 ha previsto l’esclusione dal calcolo dell’Isee dei titoli di Stato italiani.

Dal punto di vista pratica questa scelta avrebbe dovuto essere una novità importante, che avrebbe dovuto invogliare le famiglie italiane ad investire. In realtà chi è alle prese con l’aggiornamento dell’Isee si è ritrovato davanti non pochi problemi.

L’INPS ha quindi rilasciato il messaggio 165 del 12 gennaio 2024 recante ad oggetto “Esclusione dei titoli di Stato e dei prodotti finanziari di raccolta del risparmio con obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato dal calcolo dell’ISEE” con il quale chiarisce che l’esclusione dei titoli di Stato dal computo non è immediata essendo subordinata all’approvazione delle modifiche al regolamento recante la disciplina dell’ISEE.

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