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Come diminuire le trattenute fiscali in busta paga

Procedura per diminuire le trattenute fiscali in busta paga

Francesca Rizzi

Pubblicato il 20 febbraio 2024

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Le trattenute in busta paga

All’interno della busta paga figurano diverse tipologie di trattenute.Queste si connotano come dei prelievi che vengono effettuati da parte dei datori di lavoro e che vanno ad incidere sullo stipendio. Nello specifico le trattenute in busta paga servono per coprire diverse tipologie di spese, previste dalle normative fiscali vigenti. Si evidenzia che il loro ammontare non è fisso. L'importo può infatti variare a seconda del reddito del lavoratore o lavoratrice e delle sue eventuali detrazioni fiscali.

Il risultato finale è la cifra effettiva che si riceve ogni mese, cioè lo stipendio netto.In particolare le principali forme di trattenuta in busta paga sono:

  • Imposte sui redditi: sono le più comuni tra le trattenute in busta paga. Vengono calcolate sulla base del reddito annuo. La legge prevede un'aliquota progressiva dell'Irpef (Imposta sul reddito delle persone fisiche), che varia dal 23% per i redditi fino a 28.000 € all'anno, per arrivare al 43% per chi supera i 50.000 €.
  • Contributi previdenziali: i contributi previdenziali (INPS, INAIL e altre casse previdenziali che fanno riferimento ai vari ordini professionali, dove previsto) vengono trattenuti per coprire i costi della previdenza sociale e della pensione. Sono obbligatori per tutti i lavoratori dipendenti ed è una spesa divisa tra datori di lavoro e dipendenti. Se non sussistono esenzioni particolari, il contributo previdenziale a carico dei lavoratori è generalmente pari al 9,19% dello stipendio, mentre quello a carico dei datori di lavoro è il 23,81%. La legge prevede inoltre la possibilità per i lavoratori o le lavoratrici di accedere a dei programmi di contribuzione integrativa volontaria per incrementare la propria pensione futura.
  • Cassa Integrazione Guadagni (CGIS o CIGO): alcune trattenute in busta paga sono destinate a coprire l'assicurazione contro la disoccupazione, che offre un sostegno economico in caso di perdita involontaria del lavoro.
  • Addizionali regionali e comunali: Le regioni e i comuni italiani possono applicare delle addizionali IRPEF per finanziare i servizi locali.
  • Trattamento di Fine Rapporto (TFR): è una trattenuta che non viene versata al fisco, ma che viene accantonata dall'azienda e restituita ai dipendenti nel momento in cui il rapporto di lavoro viene concluso per qualsiasi motivo.

IRPEF

Per quanto concerne le trattenute fiscali sulle persone fisiche bisogna considerare l’IRPEF.Quando si parla di IRPEF e importante attuare la distinzione tra IRPEF lorda e netta.L’IRPEF lorda si bass sull’ammontare delle somme imponibili ed è soggetta ad aliquote percentuali diverse in base alla porzione di reddito interessata.Per il 2024 sono stati identificati tre scaglioni:

  • Aliquota del 23% per i redditi e le porzioni di reddito fino a 28 mila euro;
  • Aliquota del 35% per i redditi e le porzioni di reddito oltre 28 mila e fino a 50 mila euro;
  • Aliquota del 43% per i redditi e le porzioni di reddito oltre 50 mila euro.

Il valore ottenuto dall’IRPEF lorda viene ridotto dalle detrazioni fiscali. Questo calcolo permette di ottenere l’IRPEF netta.

Le altre trattenute: addizionali regionali e comunali 

Le addizionali regionali sono trattenute nella busta paga da gennaio a novembre. Di controverso, le addizionali comunali sono trattenute in busta paga:

  1. saldo anno precedente da gennaio a dicembre
  2. acconto dell’anno corrente da marzo a novembre.

Le addizionali regionali e comunali si calcolano sul reddito complessivo e le aliquote sono stabilite annualmente dal Comune e dalla Regione di residenza del lavoratore. Se il lavoratore non paga nemmeno l’IRPEF in quanto in  No Tax Area non pagherà neanche le addizionali all’IRPEF.

Le altre trattenute: Contributi previdenziali a carico del lavoratore (IVS)

I contributi previdenziali a carico del lavoratore (IVS) rappresentano una importante trattenuta a carico del lavoratore ed è pari generalmente al 9.19% dello stipendio lordo.Ai fini pensionistici le aliquote delle contribuzioni sono nella generalità dei casi pari al 33% e si dividono in : 23,81% a carico del datore di lavoro e 9,19% a carico del lavoratore (che vanno a diminuire il netto in busta paga).

Come ridurre le trattenute fiscali in busta paga

Risulta possibile andare a ridurre le trattenute fiscali in busta paga.Il primo caso è l’applicazione del trattamento integrativo ovvero l’erogazione di una somma netta, non superiore a 1.200,00 euro annui.Altro aspetto fondamentale per la riduzione dell’IRPEF è l’uso delle detrazioni come ad esempio le detrazione per redditi di lavoro dipendente ed assimilati e le detrazioni per familiari a carico (coniuge e figli oltre i 21 anni).Di particolare importanza emerge anche il taglio del cuneo fiscale che è un beneficio che taglia fino a 6 o 7 punti percentuali il contributo IVS del 9.19% restituendolo al lavoratore direttamente in busta paga.

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