Logo WeWelfareLogo WeWelfare
HomepageServiziCome funzionaNews
Apri il menu

Assegno di inclusione quando fare domanda

Dal 1 gennaio 2024 entrerà in vigore l'Assegno di inclusione

Francesca Rizzi

Pubblicato il 18 dicembre 2023

Condividi su

A partire dal 1 gennaio 2024 entrerà in vigore l'Assegno di inclusione (Adi) nonché lo strumento che andrà a sostituire il reddito di cittadinanza che è ormai stato archiviato da parte del governo Meloni. Il processo di erogazione del nuovo assegno di sussidio risulta essere condizionato al soddisfacimento di specifici requisiti, ad esempio sotto il profilo di cittadinanza, soggiorno e residenza o della condizione economica, ed è subordinato all'adesione a un percorso personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa. Si chiarisce che contrariamente al reddito di cittadinanza si chiarisce che per l’assegno di inclusione non sono previsti solo requisiti patrimoniali e di reddito.

Assegno d’inclusione, si cosa si tratta

L’Assegno di Inclusione (ADI) rappresenta il nuovo sostegno a favore di coloro che si trovano in una condizione di difficoltà economiche. Questo sussidio sarà erogato dal 1° gennaio 2024 e si andrà a connotare come lo strumento in sostituzione al Reddito di Cittadinanza (RdC).

Questo è stato introdotto per mezzo del decreto legge 48 2023 e con la legge di conversione del decreto pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 3 luglio 2023, Legge 85 2023. Di fatto sono stati previsti 2 strumenti per contrastare la povertà ed esclusione sociale, ovvero:

  • il nuovo Assegno di Inclusione;
  • il Supporto per la Formazione e il Lavoro per chi, ad oggi, non può più percepire l’RdC ma non rientra nei beneficiari dell’Assegno di Inclusione.

Soggetti beneficiari

Per quanto concerne i soggetti beneficiari risulta importante ricordare che l’assegno di inclusione si connota come un sussidio di sostegno economico, inclusione sociale e professionale che deve rispettare dei requisiti. 

Tale agevolazione risulta essere riconosciuto a favore dei nuclei familiari che si contraddistinguono per un Isee non superiore a 9.360 euro e che abbiano almeno un componente con una delle seguenti condizioni:

  • con disabilità;
  • minorenne;
  • con almeno 60 anni di età;
  • in condizione di svantaggio e inserito in programma di cura e assistenza dei servizi sociosanitari territoriali certificato dalla pubblica amministrazione.

Si rende noto che il beneficio economico dell’assegno di inclusione risulta essere erogato, su base annua e funge da mezzo di integrazione del reddito familiare. Considerando questo presupposto risulta chiaro che l’assegno di inclusione può arrivare a raggiungere un massimo di 10.920 euro e risulta essere composto da due "quote":

  1. una componente, chiamata "quota A", fino  un massimo di 6.000 euro annui, che sale a 7.560 euro annui se il nucleo è composto da persone da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza. La somma va poi moltiplicata per la scala di equivalenza stabilita dal decreto-legge 48/2023 (spiegata nell'immagine sotto)
  2. un'integrazione al reddito dei nuclei familiari residenti in una casa in affitto con contratto regolarmente registrato, chiamata "quota B", il cui importo può arrivare fino a un massimo di 3.360 euro.

Inoltre, chi riceve l’Assegno di Inclusione deve:

  1. frequentare scuole di istruzione per adulti di base o equivalenti, se hanno tra i 18 e i 29 anni e non hanno completato l’obbligo scolastico
  2. iscriversi al sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa e accettare un impegno digitale per avviare un percorso di integrazione sociale e lavorativa.Sono esclusi da questo percorso:
  • chi percepisce la pensione o ha un’età pari o superiore a 60 anni;
  • i componenti affetti da disabilità;
  • i componenti con carichi di cura verso i componenti del nucleo familiare;
  • i componenti inseriti nei percorsi di protezione relativi alla violenza di genere e le donne vittime di violenza.

Ammontare assegno di inclusione 

In merito all’erogazione dell’assegno di inclusione si chiarisce che questo viene erogato, su base annua, a integrazione del reddito familiare ed è composto da:

  • una componente a integrazione del reddito familiare, quota A, fino alla soglia di 6.000 euro annui, ovvero di 7.560 euro annui se il nucleo è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni, ovvero da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza, moltiplicata per la scala di equivalenza di cui all’articolo 2, comma 4, decreto-legge 48/2023, verificata sulla base delle informazioni rilevabili dall’ISEE in corso di validità, dagli archivi dell’Istituto e dalle dichiarazioni rese in domanda;
  • un’integrazione al reddito dei nuclei familiari residenti in abitazione concessa in locazione con contratto regolarmente registrato, quota B, il cui importo, ove spettante, è individuato sulla base delle informazioni rilevabili dall’ISEE, in corso di validità fino a un massimo di 3.360 euro.

Come richiedere l’assegno di inclusione 

La domanda per l'assegno di inclusione potrà essere inoltrata a partire dal 18 dicembre e, fino a febbraio 2024, sarà considerato il valore ISEE del 2023. 

Ai fini di accedere all’assegno di inclusione si chiarisce che questo può essere richiesto in modalità telematica sul portale dell'Inps, oppure recandosi presso i patronati e i Centri di Assistenza Fiscale (Caf). Dati questi presupposti risulta chiara che il richiedente, oltre a presentare la domanda, dovrà provvedere a sottoscrivere un Patto di attivazione digitale (Pad) all'interno del Siisl (Sistema Informativo per l'Inclusione Sociale e Lavorativa), al quale si accede online, direttamente dal portale Inps, una volta che è stata presentata la domanda inerente all’assegno di inclusione.

Ad oggi l’istituto non ha ancora provveduto ad indicare una data precisa inerente l'inizio della presentazione delle domande, ma considerato che si è parlato di "metà dicembre", il primo giorno utile è il 18 dicembre 2023. In seguito alla presentazione della domanda, si nota che l'erogazione del beneficio avverrà in seguito all’attuazione del processo di verifica dei requisiti, dal mese successivo alla sottoscrizione del Pad. L'erogazione della somma di denaro risulta essere, a sua volta, condizionata alla diretta partecipazione a un percorso personalizzato di inclusione sociale e lavorativa. I componenti del nucleo familiare beneficiario dell’assegno di inclusione, di età compresa tra 18 e 59 anni, con responsabilità genitoriali attivabili al lavoro, saranno poi indirizzati presso i Centri per l'impiego o verso i soggetti che sono accreditati presso i servizi per il lavoro per la sottoscrizione del Patto di servizio personalizzato (Psp). Il percorso di politica attiva può prevedere anche la partecipazione a Progetti utili alla collettività (Puc).

Nel caso in cui la procedura vada a buon fine, si chiarisce che il contributo economico risulta poi essere erogato per mezzo di uno strumento di pagamento elettronico ricaricabile che è stata denominato "Carta di inclusione", con la quale oltre al soddisfacimento delle esigenze previste per la carta acquisti potranno essere eseguiti prelievi di contante entro un limite mensile di 100 euro per un singolo individuo, moltiplicato per la scala di equivalenza, e potrà essere eseguito un bonifico mensile in favore del locatore indicato nel contratto di locazione.

 

Scopri il nuovo modo di poter accedere a tutti i servizi di Caf e Patronato di uno sportello fisico direttamente da casa e senza code.
Scopri il nuovo modo di poter accedere a tutti i servizi di Caf e Patronato di uno sportello fisico direttamente da casa e senza code.

Altri articoli che potrebbero interessarti