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Bonus Mobili

Il Bonus Mobili prevede una detrazione del 50% per acquisti di mobili ed elettrodomestici dopo ristrutturazioni. I limiti di spesa per 2022, 2023 e 2024 sono 10.000, 8.000 e 5.000 euro. Pagamenti solo tramite bonifico o carta

Salvatore Puglisi

Pubblicato il 15 May 2023

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Se stai pensando di rinnovare la tua casa o di effettuare acquisti importanti di mobili ed elettrodomestici, il Bonus Mobili è un'agevolazione fiscale che non puoi ignorare.

Questo incentivo, molto apprezzato dagli italiani, offre una detrazione Irpef del 50% sulle spese sostenute negli anni 2022, 2023 e 2024, da ripartire in dieci quote annuali. Nel corso degli anni, i limiti di spesa per accedere a questo bonus sono stati modificati:

  • 10mila euro per il 2022
  • 8mila per il 2023
  • E, infine, 5mila per il 2024.

La Legge di Bilancio 2023 (art. 1 co. 277, Legge n. 197/22) conferma che il Bonus Mobili sarà in vigore anche per il 2023 e per tutto il 2024, stabilendo un tetto massimo di spesa di 8.000 euro per ciascuno di questi anni.

Questo bonus si applica all'acquisto di mobili ed elettrodomestici di classe almeno A+ (A per i forni), destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. Sarà possibile usufruire della detrazione Irpef del 50% per l'acquisto di mobili e grandi elettrodomestici, indicando le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi.

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È importante sottolineare che il bonus spetta solo al contribuente che usufruisce della detrazione per le spese di intervento di recupero del patrimonio edilizio. Ricorda, il pagamento per accedere a questo bonus va effettuato tramite bonifico oppure carta di debito o credito.

Gli assegni bancari, i contanti e gli altri mezzi di pagamento non sono consentiti. Nel 2023, il Bonus Mobili ed elettrodomestici rimane disponibile, ma con un tetto massimo di spesa di 8.000 euro.

Questa detrazione del 50% è fruibile da chi realizza un intervento di ristrutturazione edilizia acquistando nuovi mobili e/o grandi elettrodomestici. In questo articolo, ti spiegheremo in dettaglio i requisiti del Bonus Mobili 2023, a chi spetta, gli importi, le tipologie di spese ammesse e come fare domanda.

Inoltre, metteremo a disposizione la guida aggiornata dell'Agenzia delle Entrate, forniremo esempi pratici e spiegheremo i cambiamenti normativi avvenuti nel 2023.

Che cos'è

Iniziato nel 2013, il Bonus mobili è stato progettato per incoraggiare l'acquisto di mobili ed elettrodomestici di classe A+ per le abitazioni in fase di ristrutturazione.

Nel corso degli anni, le leggi di bilancio hanno prorogato e modificato questo incentivo, rendendo essenziale comprendere i dettagli per beneficiare appieno di questa opportunità. Il Bonus mobili, come definito dalla Legge di Bilancio 2022 (n. 234/2021, articolo 1, comma 37), consente una detrazione Irpef del 50% sulle spese per l'acquisto di mobili ed elettrodomestici, ma ha subito una modifica importante.

A partire dal 2022, la spesa ammissibile è stata ridotta da 16.000 euro a 10.000 euro per il 2022, 8.000 euro per il 2023 e 5.000 euro per il 2024, incluse le spese di trasporto e montaggio. La detrazione del 50% è applicabile solo all'acquisto di nuovi mobili e grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla classe A per forni e lavatrici, lavasciugatrici e lavastoviglie, e F per i frigoriferi e i congelatori.

Questo bonus è strettamente legato al bonus ristrutturazione, ovvero la data di inizio dei lavori di ristrutturazione deve precedere quella dell'acquisto dei mobili o degli elettrodomestici. Nato come incentivo per rilanciare il settore dell'arredo e promuovere l'acquisto di elettrodomestici ad alta efficienza energetica, il bonus mobili è stato introdotto con il Decreto Legge 4 giugno 2013, n. 63. Dal 2021, tuttavia, la Legge di Bilancio ha introdotto una serie di modifiche e proroghe fino al 2024.

Il Decreto blocca cessioni (GU n 85 del 11 aprile 2023), inoltre, ha stabilito che sia lo sconto in fattura che la cessione del credito possono essere applicati solo per interventi realizzati prima del 17 febbraio 2023.

Chi può richiederlo

Questo incentivo, regolamentato dall'Agenzia delle entrate, offre detrazioni per l'acquisto di mobili e grandi elettrodomestici, a condizione che siano correlati a lavori di recupero edilizio o ristrutturazione. In particolare, il bonus mobili è accessibile solo al contribuente che usufruisce della detrazione diretta per tali interventi, che può essere lo stesso individuo che ha sostenuto le spese di ristrutturazione.

Ad esempio, se uno dei coniugi ha sostenuto le spese per i lavori di ristrutturazione, sarà lo stesso coniuge che potrà fare richiesta per il bonus mobili. Una delle peculiarità del bonus mobili è la sua versatilità.

Non solo gli acquisti agevolati possono essere destinati ad arredare un ambiente diverso all'interno dello stesso immobile oggetto di ristrutturazione, ma è anche possibile accedere più volte al bonus se si effettuano interventi su più unità immobiliari.

Il tetto massimo di spesa, infatti, si riferisce a ciascuna singola unità. Inoltre, il bonus mobili non è limitato solo a coloro che intraprendono lavori di ristrutturazione.

Chi usufruisce del Sismabonus per interventi di riduzione del rischio sismico o del Superbonus per spese sostenute dal 1° luglio 2020 può anche beneficiare del bonus mobili, come stabilito dall'articolo 119 del decreto legge 34/2020. Ma chi ha diritto a questo bonus?

Oltre ai proprietari di un immobile in ristrutturazione, il bonus spetta anche ai titolari di diritti reali o personali di godimento sugli immobili interessati dagli interventi.

Questo include:

  • i proprietari
  • i nudi proprietari
  • i titolari di un diritto reale di godimento, come usufrutto, uso, abitazione o superficie
  • inquilini o comodatari
  • soci di cooperative divise e indivise soci di società semplici e imprenditori individuali a condizione che l'immobile non sia ad uso strumentale

Infine, il diritto alla detrazione fiscale può essere usufruito non solo dal soggetto che sostiene le spese (cioè l'intestatario di bonifici e fatture), ma anche dal coniuge, dai parenti entro il 3° grado e dagli affini entro il 2° grado, purché conviventi con colui che sostiene le spese.

Gli interventi detraibili

Quali sono esattamente gli interventi che danno diritto a questa detrazione? E quali sono i mobili e gli elettrodomestici che potrebbero rientrare nel bonus?

Ecco tutto quello che devi sapere. Dai lavori di manutenzione straordinaria alla ristrutturazione completa di un appartamento, una serie di interventi possono far scattare il Bonus Mobili.

Anche la ricostruzione di un immobile danneggiato da eventi calamitosi o la manutenzione su parti comuni di edifici residenziali rientrano tra le opere che danno diritto a questa agevolazione fiscale. Però, non tutti i lavori di ristrutturazione sono inclusi.

Ad esempio, quelli finalizzati all’adozione di misure anti-intrusione, se non coincidono con interventi di manutenzione ordinaria, restauro o ristrutturazione edilizia, non danno diritto al bonus.

Stessa cosa per la realizzazione di posti auto o box pertinenziali. Ma una volta completati i lavori, come arrederai la tua casa ristrutturata?

Ecco alcuni esempi di mobili che possono beneficiare del Bonus Mobili:

  • letti
  • armadi
  • cassettiere
  • librerie
  • scrivanie
  • tavoli
  • sedie
  • comodini
  • divani
  • poltrone
  • credenze
  • materassi
  • apparecchi di illuminazione

Non sono invece detraibili:

  • gli acquisti di porte
  • pavimentazioni come il parquet
  • tende e tendaggi
  • altri complementi di arredo.

Inoltre, il bonus copre anche l'acquisto di elettrodomestici con specifiche classi energetiche.

Forni con classe energetica non inferiore ad A, lavatrici, lavasciugatrici, lavastoviglie con classe non inferiore a E, frigoriferi, congelatori con classe energetica non inferiore a F, sono solo alcuni dei prodotti che potresti considerare.

Ricorda, l'acquisto può essere effettuato sia in Italia che all'estero, ma deve essere opportunamente certificato. Il Bonus Mobili può coprire anche le spese di trasporto e montaggio dei beni acquistati, così come i mobili comprati con un finanziamento a rate.

Come richiederlo

Per richiedere il Bonus Mobili, il primo passo è indicare le spese sostenute nella tua dichiarazione dei redditi.

Questo beneficio fiscale è riservato ai contribuenti che usufruiscono della detrazione per le spese di intervento di recupero del patrimonio edilizio.

La detrazione è riconosciuta per l'acquisto di mobili e di elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A per i forni). Se stai eseguendo lavori di ristrutturazione su più unità immobiliari, avrai diritto al beneficio più volte.

Tra i lavori che danno diritto al bonus, secondo la guida ufficiale dell'Agenzia delle Entrate, rientrano la manutenzione straordinaria, la ristrutturazione edilizia e il restauro e risanamento conservativo.

L'inizio della ristrutturazione deve essere documentato tramite:

  • Dia
  • Scia
  • Cil o Cila o da un'autocertificazione nel caso di edilizia libera.

Una volta sostenute le spese, il Bonus Mobili può essere fruito con l'aiuto di un CAF o del tuo consulente fiscale in fase di dichiarazione dei redditi, attraverso la presentazione del modello 730 o del modello Persone Fisiche (ex Unico).

Non esiste una domanda specifica da presentare, basta dichiarare le spese nell'apposito riquadro della denuncia per ottenere lo sconto fiscale e non pagare metà dell'IRPEF dovuta su tali spese. Ricorda: l'importo detraibile deve essere suddiviso in 10 quote annuali di pari importo.

L'Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione modelli di dichiarazione specifici e una guida aggiornata a gennaio 2023 per facilitare i contribuenti.

Importo massimo

A partire dal 2023, la detrazione è pari al 50% delle spese sostenute, fino a un importo massimo di 8.000 euro.

Questo limite si applica all'insieme delle spese per l'acquisto di mobili ed elettrodomestici.

Questo significa che lo "sconto fiscale" massimo che si può ottenere nel 2023 è di 3.500 euro, ovvero il 50% di 8.000 euro. È importante notare che il limite di 8.000 euro riguarda la singola unità immobiliare, comprensiva delle pertinenze, o la parte comune dell'edificio oggetto di ristrutturazione.

Quindi, se stai eseguendo lavori di ristrutturazione su più unità immobiliari, avrai diritto più volte al beneficio. Tuttavia, ci sono alcune limitazioni che devi considerare.

Ad esempio, la detrazione non utilizzata in tutto o in parte non si trasferisce né in caso di decesso del contribuente né in caso di cessione dell’immobile oggetto di intervento di recupero edilizio.

Questo significa che non potrai beneficiare di eventuali detrazioni non utilizzate se vendi la casa o se il contribuente dovesse decedere.

I documenti da conservare

A seguito dell'acquisto di mobili o elettrodomestici che rientrano nel bonus, devi tenere a portata di mano i seguenti documenti:

  1. La ricevuta del bonifico: questa è la prova del pagamento effettuato. Assicurati che la ricevuta contenga tutti i dettagli del bonifico, compreso il beneficiario e l'importo trasferito.

  2. La ricevuta di avvenuta transazione: se hai effettuato il pagamento con carta di credito o di debito, questa ricevuta confermerà che la transazione è stata completata con successo.

  3. Documentazione di addebito sul conto corrente: anche questo documento è una prova di pagamento. Mostra che i soldi sono stati prelevati dal tuo conto corrente per effettuare l'acquisto.

  4. Le fatture di acquisto dei beni: queste fatture dovrebbero includere la natura, la qualità e la quantità dei beni e dei servizi acquisiti. Assicurati che siano chiare e dettagliate, in modo da dimostrare senza ombra di dubbio che gli acquisti rientrano nei parametri del "Bonus Mobili".

In conclusione, il processo per ottenere il Bonus Mobili non termina con l'acquisto di mobili ed elettrodomestici.

È fondamentale conservare tutti i documenti relativi all'acquisto e al pagamento, per essere pronti a presentarli in caso di eventuali verifiche. Ricorda, un'organizzazione accurata può fare la differenza tra un bonus sicuro e un potenziale mal di testa fiscale.

Comunicazione ENEA

Con l'introduzione del Bonus Mobili è stato implementato un importante obbligo: la comunicazione all'ENEA.

Da due anni a questa parte, infatti, chi desidera beneficiare del bonus per l'acquisto di elettrodomestici deve necessariamente inviare una comunicazione all'ENEA (Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l'Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile) entro 90 giorni dal termine dei lavori. Questa comunicazione deve seguire le istruzioni fornite per l'accesso alla detrazione per le ristrutturazioni edilizie, e deve includere i dati delle spese sostenute.

Tuttavia, è importante notare che non tutti gli acquisti richiedono l'invio di questa comunicazione.

Gli acquisti che devono essere comunicati all'ENEA includono specificamente i seguenti elettrodomestici: forni, frigoriferi, lavastoviglie, piani cottura elettrici, lavasciuga e lavatrici. Per compilare la comunicazione, si deve visitare il sito dell'ENEA e compilare il modulo nella sezione dedicata, disponibile solo nell'area personale del portale. È fondamentale ricordare che la comunicazione deve essere inviata entro 90 giorni dalla conclusione dei lavori di ristrutturazione, di manutenzione straordinaria o d'interventi per il risparmio energetico.

Come effettuare i pagamenti

Per accedere al Bonus Mobili, ovvero la detrazione fiscale sugli acquisti di mobili e grandi elettrodomestici, è fondamentale prestare attenzione alle modalità di pagamento consentite.

Infatti, non tutti i metodi di pagamento sono ammessi per beneficiare di questa detrazione.

In particolare, è vietato utilizzare assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento diversi da quelli specificati.

Per ottenere la detrazione, i pagamenti devono essere effettuati mediante:

  • Bonifico bancario: in questo caso, non è necessario utilizzare il bonifico soggetto a ritenuta predisposto da banche e Poste S.p.A. per le spese di ristrutturazione edilizia
  • Carta di debito o credito: la data di pagamento è individuata nel giorno di utilizzo della carta da parte del titolare (indicata nella ricevuta di transazione) e non nel giorno di addebito sul conto corrente.
  • Finanziamento a rate: a condizione che la società che eroga il finanziamento paghi il corrispettivo con bonifico o carte e che il contribuente abbia una copia della ricevuta del pagamento. In questo caso, l'anno di sostenimento della spesa sarà quello di effettuazione del pagamento da parte della finanziaria.

Le stesse modalità di pagamento devono essere osservate anche per il pagamento delle spese di trasporto e montaggio dei beni.

È importante, quindi, seguire queste indicazioni per assicurarsi di poter accedere al Bonus Mobili e beneficiare della detrazione fiscale. Ricapitolando, per poter usufruire del Bonus Mobili, è fondamentale seguire le modalità di pagamento indicate, ossia bonifico bancario, carta di debito o credito, o finanziamento a rate con le specifiche condizioni menzionate.

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