

Bonus Irpef, di cosa si tratta?
Il bonus Irpef è stato confermato anche per quest’anno

Francesca Rizzi
Pubblicato il 03 April 2024
Hai già sentito parlare del bonus Irpef?
Magari non hai mai sentito parlare del bonus Irpef, ma è possibile che tu abbia sentito nominare il bonus Renzi.
Dal punto di vista pratico il bonus Irpef è l’ex bonus Renzi.Il bonus Irpef, che si pone come trattamento di tipo integrativo, è stato confermato anche per quest’anno sebbene apporti delle variazioni rispetto al 2023.
Nello specifico sono state variate le regole di calcolo a causa delle nuove disposizioni che sono legate alle detrazioni da lavoro dipendente e alla contrazione da quattro a tre degli scaglioni dell’IRPEF.
L’Agenzia delle Entrate, con la circolare n. 2 del 6.2.2024, ha illustrato le novità e i criteri di calcolo del trattamento integrativo, che può arrivare fino a 100 euro al mese in busta paga.
Ad oggi si ravvisa che il trattamento IRPEF integrativo (che è stato previsto in sostituzione dell’ex Bonus 80 euro mensili) ammonta in busta paga fino all’importo massimo di 1.200 euro all’anno.
Questa tipologia di agevolazione economica viene dedicata ai redditi di lavoro dipendente che non oltrepassano i 28.000 euro annui. Dati questi presupposti risulta chiaro che il dipendente si trova in una condizione in cui non deve essere effettuata nessuna tipologia di richiesta ai fini di avere diritto al bonus.
Dal punto di vista pratica questo significa che è il datore di lavoro colui che deve riconoscerlo come sostituto di imposta direttamente in busta paga.Guardando al 2024 risulta possibile affermare che la platea dei beneficiari rimane immutata, poiché i limiti di reddito necessari per accedere al trattamento integrativo non subiranno alcuna modifica. Tuttavia, si registrano cambiamenti nelle regole di calcolo per adeguarsi alle novità apportate alle detrazioni da lavoro dipendente e dell’accorpamento delle prime due aliquote dell’Irpef, introdotte dalla Legge di Bilancio 2024.
Bonus Irpef, di cosa si tratta
Il bonus Irpef, conosciuto anche come Bonus Renzi, è stata introdotto per la prima volta per mezzo dalla Legge di Bilancio 2021.
L’obiettivo di questa misura era quello di andare a porsi come concreto sostegno al reddito per i lavoratori con redditi fino a 40 mila euro.
Dal punto di vista pratico questo si pone come un contributo in busta paga, fino ad un massimo di 1200 euro. Si chiarisce che a partire dal 1 gennaio 2022, a seguito dell’introduzione delle nuove aliquote, il Bonus Irpef o ex Renzi 2024 spetta ai lavoratori con redditi fino a 28 mila euro.Con questi presupposti il lavoratore si trovato in una situazione in cui ravvisa nella busta paga una voce titolata Trattamento integrativo L. 21/2020 (come in foto) che andrà ad indicare la presenza del bonus. I soggetti che hanno la possibilità di godere di questo bonus sono coloro che percepiscono redditi da lavoro dipendente, inclusi anche alcuni redditi assimilati che rientrino in una specifica fascia di reddito.
Questo contributo, chiamato fino al 2020 “Bonus Renzi” e poi “bonus busta paga”, fa parte del decreto Cura Italia ed è stato messo in atto già a partire dal 1° luglio 2020.
Come funziona il trattamento dal punto di vista economico
Il bonus Irpef si caratterizza per il fatto che viene erogato fino a un massimo di 1.200 euro all’anno ed è destinato ai lavoratori dipendenti e assimilati.
Per quanto concerne la modalità di erogazione si evidenzia che questa prevede che il contributo venga sostenuto dallo Stato, ma anticipato dai datori di lavoro. Sono quindi i datori di lavoro i soggetti che riconoscono mensilmente al dipendente una somma massima di 100 euro in busta paga.
Questo trattamento integrativo viene riconosciuto a coloro che non superino un reddito annuo lordo di 28.000 euro. I limiti si applicano secondo la seguente logica:
- I lavoratori che percepiscono un reddito fino a 15.000 euro hanno diritto alla misura massima del bonus;
- I lavoratori il cui reddito è compreso tra 15.000 euro e 28.000 euro hanno diritto al bonus in misura parziale, calcolato in base alle detrazioni fiscali;
- i lavoratori che superano i 28.000 euro di reddito non possono accedere al bonus.
Nello specifico:
- bonus si riduce progressivamente per i redditi superiori a 15.000 euro, in base alla differenza tra le detrazioni spettanti e l’imposta lorda dovuta.
- Per il 2024, il bonus si applica ancora, ma con un diverso metodo di calcolo, necessario a compensare gli effetti dell’accorpamento dei primi due scaglioni d’imposta. Infatti, la riforma IRPEF ha previsto una riduzione progressiva per i redditi fino a 28.000 euro. Questo comporta che i redditi tra 15.000 e 28.000 euro avrebbero un vantaggio fiscale rispetto agli anni precedenti, ma questo viene annullato dal nuovo calcolo del bonus. Di conseguenza, nel 2024 non cambia lo stipendio netto in busta paga con riferimento a questo bonus.
- Il nuovo calcolo del bonus prevede che per i redditi fino a 15.000 euro, il bonus spetta se l’imposta lorda dovuta è superiore alle detrazioni da lavoro spettanti (che per il 2024 sono aumentate a 1.955 euro) diminuite di 75 euro in rapporto ai giorni di lavoro effettivi (così da tornare a un valore di 1.880 euro di detrazione massima).
- Per i redditi tra 15.000 e 28.000 euro, il bonus spetta (in misura ridotta) se la somma delle detrazioni al 19% dell’IRPEF spettanti nell’anno d’imposta (spese mediche, interessi passivi del mutuo prima casa, ecc.) supera l’imposta lorda, con un importo del bonus pari alla differenza tra la somma delle detrazioni e l’imposta lorda.
- Le detrazioni da considerare sono quelle previste dagli articoli 12, 13, 15 e 16-bis del TUIR, relative ai carichi di famiglia, al lavoro dipendente, ai prestiti e mutui agrari, all’acquisto e alla costruzione della prima casa, alle spese sanitarie e alle ristrutturazioni edilizie ed efficientamento energetico.
I soggetti beneficiari
Per quanto concerne la platea dei soggetti beneficiari del bonus Irpef si ravvisa che le categorie di beneficiari del trattamento integrativo includono una varietà di profili lavorativi.Il bonus Renzi 2024 mantiene invariata la gamma di destinatari rispetto agli anni precedenti.
Si evidenzia però che il bonus non è accessibile ai pensionati, ai lavoratori autonomi e agli incapienti, ovvero a coloro che non soddisfano i requisiti minimi di reddito.Nello specifico questo includono:
- Soci lavoratori di cooperative;
- Dipendenti in cassa integrazione (CIG ordinaria, CIG straordinaria, CIG in deroga, assegno ordinario ed assegno di solidarietà);
- Collaboratori con contratto a progetto o co.co.co;
- Stagisti e i tirocinanti;
- Percettori di borsa di studio, assegno o premio per studio;
- Lavoratori socialmente utili;
- Sacerdoti;
- Disoccupati in regime di indennità NASPI e DIS-COLL;
- Disoccupati agricoli;
- Lavoratrici in maternità per congedo obbligatorio e lavoratori in congedo di paternità;
- Revisori di società;
- Amministratori comunali;
- Addetti della Pubblica Amministrazione.
Trattamento integrativo 2024
Il nuovo trattamento integrativo 2024 spetta ai dipendenti che hanno un reddito annuo fino a 15.000 € e che ricevono il trattamento integrativo completo, continueranno a ottenere un bonus di 100 €, per un totale di 1.200 € all’anno.
Per ottenerlo, l’imposta lorda deve superare le detrazioni, ridotte di 75 €.Si evidenzia che questa modifica è stata necessaria in quanto serve per compensare l’aumento delle detrazioni per il lavoro dipendente, che ha portato la no tax area (che rappresenta la soglia di reddito entro la quale non bisogna pagare l’imposta) a 8.500 €.
Sottraendo 75 € dalle detrazioni del 2024 (di 1.955 €), viene assicurato il mantenimento del bonus di 100 € per chi ha un reddito compreso tra 8.174 € e 15.000 €.
Le detrazioni previste sono quelle per:
- carichi di famiglia;
- lavoro dipendente;
- interessi su mutui contratti fino al 31 dicembre 2021;
- le rate relative alle detrazioni per spese sanitarie;
- detrazioni edilizie per spese sostenute fino al 31 dicembre 2021.

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