

Bonus animali domestici 2024
La legge di bilancio ha introdotto il Bonus animali domestici

Francesca Rizzi
Pubblicato il 18 January 2024
Gli animali domestici sono ormai parte integrante di ogni famiglia.
Chi di voi non possiede un piccolo cucciolo di animale in casa?
La legge di bilancio 2024 ha previsto l’introduzione del Bonus animali domestici che si connota come un sostegno a supporto delle spese veterinarie a favore dei proprietari di animali di affezione. Questo aiuto andrà ad agevolare le persone che hanno un’età superiore a 65 anni e un ISEE non superiore a 16.215 euro.
L’obiettivo di questo contributo è quello di sostenere i proprietari degli animali domestici con dei redditi bassi ad affrontare le spese veterinarie. Di fatto ci si propone di ridurre peso finanziario imputabile alle cure veterinarie degli animali domestici.
All’interno di questo articolo andremo ad approfondire le caratteristiche principali del bonus animali domestici.
Il bonus animali domestici 2024
Per il triennio 2024-2026 il Governo Meloni ha stanziato una somma importante a supporto del bonus animali domestici in quanto ha allocato circa 750 mila euro.
Si chiarisce che ad oggi non è ancora stato definito l’ammontare del singolo bonus animali domestici sebbene ci si attendi una cifra abbastanza importante esplicativa della volontà di fornire un sostegno reale ai diretti beneficiari.
A sancire questo bonus è stata la legge di bilancio 2024 per mezzo del comma 207 dell’articolo 1. Questo prevede l’istituzione di un “Fondo per il sostegno ai proprietari di animali d’affezione” nello stato di previsione del Ministero della Salute.
Nello specifico il Fondo nasce con la finalità di sostenere i proprietari di animali d’affezione nel pagamento di visite e operazioni chirurgiche veterinarie e nell’acquisto di farmaci veterinari.
Le spese che per le quali può essere richiesto il sostegno sono quelle relative a visite veterinarie, operazioni chirurgiche veterinarie, acquisto di farmaci.
Si ricorda che l’agevolazione non sarà destinata a tutti di animali domestici in quanto andrà a riguardare i proprietari di animali d’affezione con più di 65 anni d’età e un valore ISEE inferiore a 16.215 euro.
Categorie di animali a cui è destinato aiuto
Ai fini di comprendere l’ambito di applicazione della norma si ricorda che per animale da compagnia si intende: “ogni animale tenuto, o destinato ad essere tenuto, dall’uomo, per compagnia o affezione senza fini produttivi od alimentari, compresi quelli che svolgono attività utili all’uomo, come il cane per disabili, gli animali da pet‐therapy, da riabilitazione e impiegati nella pubblicità. Gli animali selvatici non sono considerati animali da compagnia.”
Questo significa che il bonus animali domestici non è riservato esclusivamente ai proprietari di cani e gatti. Di fatto ricadono nel bonus anche roditori; conigli: uccelli; pesci; animali impiegati in attività utili all’uomo, come, ad esempio, i cani per disabili e animali da pet-therapy.
Altri bonus a supporto della tutela degli animali domestici
Si ricorda che oltre a questo bonus a favore della tutela e della cura degli animali domestici vigono le detrazioni previste per le spese veterinarie da usufruire direttamente con la presentazione della dichiarazione dei redditi. La detrazione è pari al 19% su un importo massimo di spesa di 550 euro, al netto della franchigia di 129,11 euro.
Questo significa che la detrazione massima spettante in un anno è di 79,96 euro (arrotondato a 80 euro), ossia il 19% di 420,89 euro (550 meno 129,11). Il limite massimo di spesa deve essere riferito alle spese veterinarie complessivamente sostenute dal contribuente che richiede la detrazione, indipendentemente dal numero di animali posseduti.
Dal punto di vista pratico sono detraibili anche i medicinali veterinari acquistabili senza ricetta e quelli acquistabili presso i negozi specializzati (pet-shops), come antiparassitari e disinfestanti per uso esterno. Non sono invece detraibili le spese sostenute per i mangimi speciali, ancorché prescritti dal veterinario, poiché non possono essere considerati farmaci, ma prodotti appartenenti all'area alimentare, analogamente alle spese di acquisto di integratori alimentari per l'uomo.

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