

Come abbassare ISEE entro il 31 dicembre
Lo sapevi che entro il 31 dicembre è possibile abbassare l’ISEE?

Francesca Rizzi
Pubblicato il 14 dicembre 2023
Lo sapevi che entro il 31 dicembre è possibile abbassare l’ISEE?
Ridurre il valore dell’ISEE si connota come una strategia atta a poter godere di maggiori agevolazioni fiscali con la finalità di riuscire ad accedere a bonus dedicati a una fascia ristretta della popolazione.
Per riuscire in questo intento ovvero per far sì che l’indicatore della situazione economica equivalente rientri, se è possibile, entro una certa soglia risulta necessario muoversi con largo anticipo. Il bisogno di operare con anticipo deriva dal fatto che i vantaggi che derivano da interventi per abbassare l’ISEE si ottengono con due anni di ritardo. Questo deriva dal fatto che il calcolo dell’ISEE si caratterizza per il fatto che tiene conto dei redditi e dei patrimoni che sono aggiornati a ventiquattro mesi prima dalla presentazione della DSU (Dichiarazione sostitutiva unica).
Dati questi presupposti risulta chiaro che per la computazione dell’ISEE 2024 bisognerà andare a prendere in considerazione i redditi e i patrimoni relativi allo scorso anno (2022). Si evidenzia che nonostante questo insorgono alcune circostanze limitate dove risulta possibile richiedere l’ISEE corrente che si connota come l’indicatore focalizzato sugli ultimi dodici mesi. Sulla base di queste evidenze risulta chiaro che tante persone stanno cercando di ottimizzare l’ISEE prima del 31 dicembre 2023.
Fatte queste considerazioni risulta normale chiedersi come sia possibile andare a modificare l’ISEE senza però trovarsi in una situazione in cui si frodi il fisco e si commetta reato.
Per fare questo è sufficiente andare a operare sui due parametri considerati, cioè il reddito e il patrimonio senza apportare omissioni o alterazioni non veritiere della situazione reale.
Risulta ovvio che andando a dichiarare il falso si può incorrere in sanzioni pecuniarie e legali, e si dovrebbe poi restituire tutte le somme indebitamente percepite attraverso l’indicatore irregolare.
ISEE di cosa si tratta
L’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) rappresenta un documento di particolare rilievo che serve per procedere a valutare e a confrontare la situazione economica delle famiglie. Di fatto questo documento risulta essere funzionale alla richiesta di servizi, contributi e bonus erogati dagli enti statali come mense scolastiche, tasse universitarie, trasporto pubblico, ticket sanitari e agevolazioni per le famiglie.
Si evidenzia che l’ISEE è uno strumento che riguarda e interessa tutte le famiglie e, più in generale, i cittadini che hanno necessità di determinare la propria situazione reddituale, in riferimento alla composizione del nucleo familiare, al fine di fruire di alcuni servizi, strumenti di sostegno e bonus, tra cui l’assegno unico universale. Per quanto riguarda le modalità di presentazione della DSU (dichiarazione sostitutiva unica) e la determinazione dell’indicatore della situazione economica equivalente si evidenzia che queste hanno subito una serie di modifiche e aggiornamenti volti a rendere quanto più semplice e rapida possibile la procedura di emissione dell’ISEE da parte dell’INPS.
Abbassare l’ISEE con l’ISEE corrente
Ai fini di ridurre il valore dell’ISEE si ravvisa che la soluzione più utilizzata risulta rappresentata dalla possibilità di andare a richiedere l’ISEE corrente per mezzo del quale anziché tener conto di redditi e patrimoni di due anni prima si considerano quelli dell’anno precedente.
Nel dettaglio, l’ISEE corrente si può richiedere laddove si verifichino, alternativamente, le seguenti variazioni:
- della situazione lavorativa (perdita del rapporto di lavoro) ovvero un’interruzione dei trattamenti previdenziali, assistenziali e indennitari non rientranti nel reddito complessivo per uno o più componenti del nucleo familiare;
- della situazione reddituale complessiva del nucleo superiore al 25%;
- della situazione patrimoniale complessiva del nucleo superiore al 20%.
Questo significa che nel caso in cui la situazione economica sia più svantaggiosa nel 2023 rispetto al 2022, si va a delineare una situazione in cui risulta conveniente andare a richiedere l’ISEE corrente in modo da abbassare l’indicatore e avere maggiori possibilità di percepire prestazioni per il sostegno del reddito.
Altri metodi per abbassare l’ISEE
Ai fini di riuscire ad abbassare l’ISEE entro il 31 dicembre 2023 una strategia potrebbe essere sicuramente rappresentata da aprire un conto cointestato in quanto in questo modo si riduce considerevolmente la quota considerata nell’ISEE. Tale riduzione deriva dal fatto che in tal modo la giacenza media del conto contribuisce solo per la metà del suo valore totale. Affinché questo possa avvenire risulta però necessario che il co-titolare del conto non dovrebbe far parte della famiglia, ma dovrebbe essere un referente esterno al nucleo considerato dall’indicatore. Qualora così non fosse anche col conto cointestato si delinea una situazione in cui l’intera giacenza media influisce sull’indicatore.
Un altra soluzione per abbassare l’ISEE, ma un po’ più estrema, è rappresentata dalla modifica della composizione del nucleo familiare. Dal punto di vista pratico il nucleo familiare include coloro che vivono sotto lo stesso tetto e potenziali altri familiari a carico. Si evidenzia che ci sono alcune situazioni in cui è tuttavia possibile separare lo stato di famiglia, andando ad escludere coloro che, pur condividendo la residenza, costituiscono un nucleo familiare a parte, cioè separato e autonomo. Una condizione simile ha senso ed è valida solo allorquando non esistono legami di parentela o vincoli affettivi tra i conviventi.
Si ricorda che anche i beni immobili fanno aumentare l’indicatore e risulta per questo per abbassare l’ISEE si può decidere di concedere gli immobili in usufrutto, dato che la nuda proprietà non incide nel calcolo finale.
Ulteriore metodo per abbassare l’ISEE che si connota come una novità assoluta per il 2024 è rappresentata dalla possibilità che i soldi investiti in titoli di Stato non vengono considerati nell’Isp, ossia nella somma dei patrimoni mobiliari e quelli immobiliari, ma solo entro un limite annuo di 50 mila euro. Questo significa che coloro che hanno dei risparmi sul conto corrente possono approfittare di questa agevolazione acquistando dei BTP così da da eludere legalmente questi soldi dal calcolo dell’ISEE.

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