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Bonus centri estivi

Scopri gli aiuti non nazionali per i centri estivi

Francesca Rizzi

Pubblicato il 01 aprile 2024

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La gestione dei bambini e dei ragazzi non è mai semplice.

In tale frangente assumono un ruolo a dir poco fondamentale i centri estivi in quanto luogo di collettività e di condivisione per i più piccoli.

Nonostante questo si rileva che oggi non esiste più un vero e proprio bonus centri estivi pensato per le famiglie a livello nazionale.

Di fatto questa agevolazione era stata introdotta da parte dello Stato nel periodo del Covid, ma è stata soppressa con la fine dello stato di dichiarata pandemia.

Anche se a livello statale non esistono bonus di questo tipo si evidenzia che esistono degli altri strumenti volti ad aiutare le famiglie nel sostenere i costi per mandare i figli nei contri estivi.

Le agevolazioni per i centri estivi

Come sopra anticipato non esiste un vero e proprio bonus centri estivi a livello nazionale, ma nonostante questo, in attesa del bando INPS per i dipendenti pubblici, le famiglie hanno la possibilità di utilizzare una parte del bonus asilo nido per recuperare una percentuale delle spese che sono state sostenute per l’iscrizione e la frequenza dei centri estivi dei bambini di età inferiore a 3 anni. Invece, per quanto riguarda i ragazzi che hanno un’età superiore, fino a 14 anni, sono previste delle agevolazioni a livello regionale e comunale.

Si rileva che il rimborso spettante è di massimo 100 euro a settimana per chi ha un Isee fino a 8.000 euro, mentre sopra questa soglia si riduce.

Al momento il bando Inps per il bonus centri estivi 2024 non è stato ancora pubblicato (lo scorso anno è arrivato l’1 giugno), quindi è ancora presto per farne richiesta.

Si evidenzia che il bando INPS dovrebbe uscire nei prossimi mesi.Tra i diversi bonus per i centri estivi (non nazionali) emergono:

  • Bonus INPS
  • Bonus regioni
  • Bonus comuni
  • Bonus enti bilaterali

Bonus INPS

Anche l’Inps è solido prevedere un sostegno per le famiglie per le spese legate ai centri estivi.

Di solito questi aiuti sono a favore dei suoi associati e si connota come un bonus con il quale spetta un rimborso totale o parziale delle spese sostenute per la frequenza di un centro estivo diurno, da giugno a settembre, per i figli di età fino ai 14 anni.Economicamente parlando il rimborso spettante è di massimo 100 euro a settimana per chi ha un Isee fino a 8.000 euro, mentre sopra questa soglia si riduce

Bonus a livello regionale

Anche a livello regionale le misure di sostegno sono molto poche.

Se da una parte regioni come Lazio, Lombardia, Veneto e Campania non sono solite pubblicare bandi per il pagamento di un contributo per la frequenza ai centri estivi, ci sono regioni come l’Emilia Romagna che grazie a uno stanziamento di 7 milioni di euro ha dato la possibilità di beneficiare di un bonus centri estivi.

Tra i beneficiari dello scorso anno c'erano - chiaramente - i genitori dei bambini residenti in Emilia Romagna, le famiglie monogenitoriali, i lavoratori in cassa integrazione, mobilità o disoccupati, a patto che risulti un Patto di servizio attivo sottoscritto con il Centro per l’impiego. Il limite ISEE era fissato a 24,000 euro e la richiesta era valida per bambini e ragazzi dai 3 ai 13 anni, oppure fino a 17 anni se si trovano in condizioni di disabilità accertata: il contributo pari a 100 euro a settimana veniva erogato fino a un massimo di 300 euro a famiglia.Si ricorda comunque che risulta essere necessario attendere la pubblicazione del bando 2024 per verificare i requisiti richiesti per ottenere il contributo.

Bonus centri estivi comunali

Per quanto concerne le iniziative a livello comunale si evidenzia che alcuni comuni della Toscana e del Veneto hanno già predisposto i bandi.

Ad esempio a Firenze, in particolare, il contributo spetta alle famiglie con ISEE fino a 32.500 euro e gli importi del bonus variano in relazione al reddito e al numero di figli di ciascun nucleo familiare.

Nel Comune di Padova, invece, le richieste sono aperte fino al 5 aprile: possono ottenere il contributo le famiglie che soddisfano il requisito ISEE specificato nel bando comunale.

Si evidenzia che questa tipologia di iniziativa viene sviluppata anche da altri comuni italiani i quali però agiscono in modo diverso.

Di fatto alcuni comuni prevedono dei veri e propri contributi in favore delle famiglie, mentre altri hanno predisposto semplicemente degli sconti in base all’Isee per chi frequenta i centri estivi pubblici.

Bonus enti bilaterali 

Anche gli enti bilaterali, ovvero quelli costituiti da associazioni datoriali e dai sindacati, che hanno come scopo quello di garantire servizi e prestazioni in diversi settori, compresa la tutela della genitorialità, sono soliti erogare bonus per i centri estivi.

Un esempio è rappresentato dall’ente bilaterale terziario della provincia di Padova che ha scelto di riconoscere un rimborso del 50% dei costi sostenuti (fino a un importo massimo di 200 euro), mentre l’ente bilaterale commercio, servizi e terziario della Provincia di Venezia eroga un bonus di 150 euro (lordi) per l’iscrizione di un figlio al centro estivo, 250 euro se i figli sono almeno due (le richieste aprono dal 15 giugno).

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