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Modello ISEE 2023

Scopri come e quando richiedere il modello ISEE 2023

Francesca Rizzi

Pubblicato il 07 December 2022

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Siamo quasi alla fine dell’anno e, oltre a panettoni e alberi di natale, è arrivata l’ora di pensare al calcolo ISEE 2023. Si, perché nonostante il governo Meloni stia meditando sulla sostituzione del Modello ISEE 2023 con nuovo il nuovo “quoziente familiare” che amplierebbe la platea di beneficiari dell’assegno unico, dobbiamo comunque essere pronti all’inoltro del nostro modello e capire innanzitutto quando si fa l’ISEE 2023 e quali sono i redditi che devono essere dichiarati all’interno del modello. Infatti, uno dei problemi che i cittadini si ritrovano ad affrontare annualmente, soprattutto coloro i quali approcciano per la prima volta la compilazione del modello ISEE, è il capire a quale anno fanno riferimento i redditi da dichiarare all’interno della DSU (dichiarazione sostitutiva unica) al momento della compilazione. Controintuitivamente a differenza della dichiarazione dei redditi 730, i redditi che vanno dichiarati all’interno del modello ISEE sono quelli dei due anni precedenti, per cui i redditi percepiti nel 2021. Allo stesso tempo vi è uno spaccato tra cittadini che preferiscono inviare la dichiarazione ISEE precompilata e coloro i quali decidono di affidarsi alle mani esperte di un operatore CAF. A proposito di CAF, riportiamo un dato interessante proveniente dalla Consulta Nazionale dei CAF il quale afferma che, a seguito dell’introduzione del nuovo Assegno Unico sono stati 21 milioni gli Italiani che nel 2022 si sono recati presso gli sportelli fisici per l’elaborazione del modello ISEE. Il picco maggiore è stato tra gennaio e febbraio dove molti uffici, a causa di un sovraccarico delle richieste, sono stati costretti a rimandare l’inoltro della DSU per migliaia di cittadini nei mesi di Marzo e Aprile con il rischio per le famiglie in questione, di subire una sospensione temporanea delle prestazioni dipendenti dal modello (reddito di cittadinanza e assegno unico) a causa di un ritardo nella presentazione della DSU. Nel 2023 si prevedono file e attese ancora più lunghe a causa dell’ipotetico ampliamento della platea dei beneficiari assegno unico. Proprio per questo caro lettore, ti consigliamo di preparare per tempo la documentazione utile e iniziare già da adesso a ricercare l’ufficio o l’intermediario online per la richiesta del tuo modello ISEE 2023. Auspicandoci che la nostra guida possa esserti d’aiuto nella compilazione della tua richiesta, ti auguriamo una buona lettura e un buon Natale :)


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Che cos’è il modello ISEE

Sicuramente molti lettori sapranno già che cos’è e a che cosa serve l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, conosciuto ai più come modello ISEE. Per tutti coloro i quali si approcciano a tale modello per la prima volta, è sufficiente sapere che il modello ISEE, è il rapporto tra l’indicatore della situazione economica familiare e il numero dei componenti il nucleo che viene rappresentato dalla scala di equivalenza. Da tale dichiarazione dipende il riconoscimento e l’erogazione della maggior parte dei bonus pubblici erogati a famiglie e cittadini ovvero:

  • Reddito di cittadinanza;
  • Assegno Unico;
  • Bonus Asilo Nido;
  • Bonus luce e gas;
  • Bonus acqua;
  • Agevolazioni regionali;
  • Agevolazioni comunali;
  • Mense scolastiche;
  • Rateizzazione cartelle esattoriali;
  • Bonus prima casa.

La dichiarazione ISEE è una vera e propria dichiarazione fiscale la quale calcola la situazione economica familiare sulla base di:

  • redditi;
  • valore delle proprietà immobiliari;
  • conti correnti e strumenti finanziari.

Quando Presentare ISEE 2023?

Il modello ISEE scade il 31 dicembre di ogni anno per essere rinnovato dal 1° gennaio dell’anno successivo (salvo diverse diposizioni che potrebbero emergere dalla finanziaria 2023). Quindi per il modello ISEE 2023, il primo giorno utile per inoltrare la richiesta sarà lunedì 2 gennaio. Per far fronte alle milioni di richieste che arriveranno a partire da gennaio 2023 consentendoti di richiedere il tuo modello comodamente da casa in totale relax e senza file agli sportelli, Wewelfare (ex Nonsolopatronato) ha riservato un’offerta speciale per l’inoltro del tuo modello che comprende la possibilità unica di “precaricare” la documentazione all’interno della nostra piattaforma a partire da adesso, consentendo ai nostri uffici partner di elaborare la tua richiesta nella prima settimana di gennaio assicurandoti così il rilascio del modello entro il mese in questione.


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Quali redditi per ISEE 2023

Come summenzionato i redditi da prendere in considerazione per la richiesta del modello ISEE 2023, sono quelli relativi al 2021. Ma andiamo a vedere nello specifico di quali redditi si tratta. 

Partiamo dal presupposto che la corretta documentazione da produrre per inoltrare la DSU si suddivide in quattro macro categorie:

  • Dati anagrafici del nucleo familiare;

  • Redditi dei componenti il nucleo riferiti al 2021 (salvo diverse disposizioni che potrebbero emergere dalla finanziaria 2023);

  • Patrimonio mobiliare;

  • Patrimonio immobiliare;

  • Certificazione di disabilità (soltanto nel caso in cui sia presente un disabile all’interno del nucleo familiare).

Nei paragrafi successivi riporteremo l’elenco completo della documentazione la quale comprende tutti gli scenari all’interno dei quali una famiglia può rientrare. E’ opportuno precisare che non tutta la documentazione al disotto riportata è ritenuta obbligatoria. Il modello ISEE è un autodichiarazione che viene sottoposta a controllo da parte dell’INPS. L’istituto previdenziale mediante i controlli incrociati, verifica la veridicità dell’autodichiarazione che, in caso di esito negativo, viene rimandata al dichiarante sotto forma di “ISEE Difforme”. Un modello ISEE che presenta difformità non ha alcun valore legale ai fini della richiesta di bonus e sussidi. 

Ti invitiamo a tal proposito, di effettuare i seguenti passaggi al fine da evitare di incombere in una dichiarazione difforme:

  • Leggi con attenzione la lista dei documenti;

  • Reperisci prima la documentazione anagrafica;

  • Fai un elenco di tutti i prodotti finanziari in tuo possesso;

  • Fai un elenco di tutti i conti correnti in tuo possesso;

  • Fai un elenco di tutti i beni immobiliari in tuo possesso;

  • Richiedi presso gli istituti o scarica all’interno della tua Home banking, la documentazione necessaria (come giacenze medie e documentazione attestante i titoli) se non sai dove reperire tale documentazione clicca nella chat in basso a destra per ricevere assistenza da un nostro operatore;

  • Se non sei in possesso delle visure catastali puoi richiedere la tua visura mediante il nostro servizio.

Dati anagrafici del nucleo familiare

Il soggetto richiedente dovrà essere in possesso di:

  • documento di riconoscimento del dichiarante. Il soggetto dichiarante è colui che presenta la DSU. Nel caso di presentazione mediante CAF colui il quale firma il mandato di assistenza, nel caso di ISEE precompilato fa capo lo SPID di accesso;

  • Codice fiscale o tessera sanitaria del dichiarante;

  • Codice fiscale di tutti i componenti il nucleo familiare; 

  • Nel caso di cittadini extracomunitari va presentato anche regolare permesso di soggiorno;

  • Indirizzo di residenza 

  • copia di eventuale contratto d’affitto

Redditi dei componenti il nucleo riferiti al 2021

Tutti i componenti il nucleo familiare qualora abbiano prodotto redditi, sono tenuti a dichiarare:

  • Situazione lavorativa: occupato/disoccupato, tempo determinato/indeterminato, studente/pensionato;

  • Modello 730/persone fisiche 2022;

  • CU 2022;

  • Certificazioni e/o altra documentazione attestante compensi, indennità, trattamenti previdenziali e assistenziali, redditi esenti ai fini irpef, redditi prodotti all’estero, borse e/o assegni di studio, assegni di mantenimento per coniuge e figli, compensi erogati per prestazioni sportive dilettantistiche;

  • Nel caso di imprenditori agricoli presentazione IRAP.

Patrimonio mobiliare e immobiliare

Tutti i componenti il nucleo familiare qualora siano in possesso dei seguenti beni mobiliari e immobiliari, sono tenuti a dichiarare:

  • Qualunque prodotto finanziario in possesso tra i seguenti: depositi bancari e/o postali, libretti di deposito, titoli di stato, obbligazioni, azioni, BOT, CCT, buoni fruttiferi, fondi di investimento, forme assicurative di risparmio e qualsiasi altra forma di gestione del patrimonio mobiliare) anche detenuto all'estero;

  • Saldo e giacenza media annua riferita a depositi bancari e/o postali 

  • Certificati catastali, atti notarili di compravendita, successioni e/o altra documentazione riguardante il patrimonio immobiliare, anche se detenuto all’estero

  • Atto notarile di donazione di immobili

  • Certificazione della quota capitale residua di mutui stipulati per l’acquisto o la costruizione degli immobili di proprietà

  • In caso di lavoratori autonomi o società: patrimonio netto risultante dall’ultimo bilancio presentato ovvero somma delle rimanenze finali e dei beni ammortizabili al netto degli ammortamenti

  • Autoveicoli e imbarcazioni: targa o estremi di registrazione al P.R.A e/o al R.I.D di autoveicoli e motoveicoli di cilindrata pari o superiore a 500cc 

Certificazione attestante lo stato di invalidità


Tale certificazione deve essere prodotta solo nel caso in cui sia presente un soggetto invalido all’interno del nucleo:

  • verbale rilasciato da una commissione ASL attestante la percentuale di invalidità del soggetto

  • eventuali attestazioni/fatture comprovanti lo stato di ricovero presso una struttura residenziale 

Si ricorda il lettore che la documentazione al di sopra elencata diventa obbligatoria solo nel caso in cui i soggetti all’interno del nucleo familiare siano in reale possesso di quanto indicato. Ad esempio se un nucleo familiare non possiede buoni fruttiferi, questi non vanno indicati nella dichiarazione. Allo stesso tempo il nucleo familiare in possesso di buoni fruttiferi che non ne dichiara il possesso, otterrà una dichiarazione ISEE difforme quindi non valida, per effetto dei controlli incrociati effettuati dall’INPS successivi all’inoltro della DSU. 

Le diverse tipologie di ISEE

La legge italiana prevede il rilascio di diverse tipologie di attestazione ISEE ognuna delle quali è destinata ad un uso specifico. 

Le attestazioni ISEE in vigore sono:

  • ISEE Ordinario: è il modello ISEE più comune che viene utilizzato dalla maggior parte delle famiglie italiane per accedere a bonus o prestazioni socio-assistenziali;

  • ISEE Corrente: serve a rettificare la variazione lavorativa, la variazione del reddito complessivo del nucleo se superiore al 25%, la variazione del patrimonio (mobiliare/immobiliare) se superiore al 20%;

  • ISEE Universitario: deve essere richiesto da quei nuclei familiari all’interno dei quali sia presente uno studente universitario che vuole accedere alle prestazioni per il diritto allo studio universitario. Le università suddividono infatti gli studenti in fasce di reddito e ciascuna fascia corrisponde a un importo specifico per il pagamento delle tasse;

  • ISEE Parificato è l’indicatore della situazione economica equivalente nato da un accordo tra la consulta nazionale dei CAF e l’Associazione Nazionale per il Diritto allo studio Universitario che attraverso un protocollo d’intesa, stabilisce la gestione di specifiche situazioni attraverso l‘indicatore parificato in aggiunta o in alternativa all’ISEEU. Possono calcolare l’ISEE parificato studenti e studentesse stranieri non residenti in Italia,  studenti e studentesse italiani non residenti in Italia, studenti e studentesse stranieri residenti in Italia e non autonomi rispetto al nucleo familiare.

  • ISEE Sociosanitario: va richiesto dai nuclei familiari all’interno dei quali sia presente un soggetto invalido bisognoso di accedere alle prestazioni di assistenza socio-sanitaria, come l’assistenza domiciliare;

  • ISEE Sociosanitario-residenziale: come sopra ma, in questo caso, il disabile è ricoverato presso strutture socio-sanitarie come RSA, RSSA;

  • ISEE Precompilato: questo, più che rappresentare una tipologia ISEE, rappresenta una metodologia d’invio. L’INPS, dal 1° gennaio 2020, ha reso disponibile all’interno del suo portale l’ISEE precompilato consentendo al cittadino di compilare autonomamente la dichiarazione

Per l’ottenimento dell’attestazione ISEE come già specificato, va inoltrata la dichiarazione sostitutiva unica (DSU). Esistono d tre diverse tipologie di DSU:

  • DSU Mini: La DSU mini è la tipologia maggiormente richiesta per ottenere l’ISEE ordinario che serve a richiedere la maggior parte delle prestazioni sociali (Reddito di Cittadinanza, Bonus Gas e luce etc). 

  • DSU Integrale: Vi sono alcuni casi dove la presentazione della DSU mini non è sufficiente ed occorre quindi inviare una DSU integrale composta da più dati. I casi in cui va richiesta una DSU integrale sono per la richiesta delle prestazioni al diritto di studio universitario, quindi per il modello ISEEU quando, all’interno del nucleo familiare, è presente un disabile quando, all’interno del nucleo familiare, sono presenti genitori né coniugati né conviventi

  • DSU Precompilata: la DSU precompilata serve a richiedere l’ISEE precompilato all’interno del portale telematico dell’INPS

Riforma ISEE 2023 Quoziente Familiare

La riforma ISEE voluta fortemente dal governo Meloni, mira principalmente a cambiare il peso che il possesso di un bene immobile ha nel calcolo del valore ISEE. Andando a cambiare questo valore si otterrebbe un aumento della platea dei beneficiari dell’assegno unico che fino ad oggi sono stati esclusi appunto, per l’incidenza che i beni immobiliari avevano sul valore ISEE.

Il governo a tal proposito, ritiene discriminante che il possesso di un bene immobile incida sul diritto a percepire l’assegno unico da qui, infatti, è partito lo studio volto ad individuare una serie di interventi all’interno dell’algoritmo di calcolo del modello ISEE andando ad abbassare il peso che i beni immobili di proprietà hanno sul calcolo.

Attualmente la platea che ha diritto a richiedere l’assegno unico ha raggiunto quota 5,2 milioni di nuclei familiari, pari a 8,3 milioni di figli. Secondo una recente stima effettuata dall’osservatorio INPS i potenziali beneficiari ammonterebbero a 7,2 milioni di famiglie per 11,2 milioni di figli. 

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