Logo WeWelfareLogo WeWelfare
HomepageServiziCome funzionaNews
Apri il menu

Che cos'è il fondo morosità incolpevole

Hai mai sentito parlare di morosità incolpevole?

Francesca Rizzi

Pubblicato il 08 novembre 2023

Condividi su

Hai mai sentito parlare di morosità incolpevole?

Per morosità incolpevole si intende la condizione d’impossibilità al pagamento del canone di locazione a causa della perdita o della consistente riduzione del reddito del nucleo familiare. A tal fine esiste il Fondo morosità incolpevole che è stato introdotto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con il decreto-legge n. 102/2013, convertito con modificazioni nella L. 124/2013. Questo rappresenta una misura di particolare importanza che si pone a pieno sostegno degli inquilini morosi esistente quindi dal 2014. Si evidenzia che questa misura 

è stata rafforzata in seguito all’emergenza Covid-19. 

All’interno di questo articolo andremo ad approfondire cos’è in concreto la morosità incolpevole, chi può accedervi e quali sono i motivi di sopravvenuta impossibilità per non pagare l’affitto.

Il fondo per morosità incolpevole 

Come sopra anticipato per morosità incolpevole si identifica la condizione di impossibilità al pagamento del canone di locazione a causa della perdita o della consistente riduzione del reddito del nucleo familiare. 

Tale condizione è determinata dalla perdita del lavoro per licenziamento; da accordi aziendali o sindacali con consistente riduzione dell'orario di lavoro; dalla cassa integrazione ordinaria o straordinaria che limiti notevolmente la capacità reddituale; dal mancato rinnovo di contratti a termine o di lavoro atipici; da cessazioni di attività libero-professionali o di imprese registrate, derivanti da cause di forza maggiore o da perdita di avviamento in misura consistente; malattia grave, infortunio o decesso di un componente del nucleo familiare che abbia comportato o la consistente riduzione del reddito complessivo del nucleo medesimo o la necessità dell'impiego di parte notevole del reddito per fronteggiare rilevanti spese mediche e assistenziali sono le principali cause identificate di morosità incolpevole.

Nello specifico il Fondo è stato direttamente istituito dall’articolo 6, comma 5 del Decreto Legge 31 agosto 2013, n. 102. A tal fine il fondo per morosità incolpevole è definito come segue: “E' istituito presso il  Ministero  delle  infrastrutture  e  dei trasporti un Fondo destinato agli inquilini morosi  incolpevoli,  con una  dotazione pari a 20 milioni di euro per ciascuno degli anni  2014 e 2015. Le risorse del Fondo possono essere utilizzate nei Comuni  ad alta tensione abitativa dove siano  già  stati  attivati  bandi  per l'erogazione di contributi in favore di inquilini morosi incolpevoli. Con decreto del Ministro delle infrastrutture  e  dei  trasporti, di concerto con il Ministro dell'economia e delle  finanze,  sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le  regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, le risorse assegnate al  Fondo di cui al primo periodo sono ripartite tra le regioni e  le  province autonome di Trento e di Bolzano.”

Dati questi presupposti risulta chiaro che il Ministero non si occupa della distribuzione diretta dei fondi ai cittadini nelle condizioni di poterli richiedere ma ripartisce le risorse alle Regioni che, a loro volta, li ripartiscono ai comuni in base alle esigenze.

Risulta chiaro che il Fondo morosità incolpevole è uno strumento che ha come obiettivo quello di sostenere le famiglie destinatarie di sfratto per morosità, con sopravvenuta impossibilità a provvedere al pagamento del canone di locazione a ragione della perdita o consistente riduzione della capacità reddituale.

Soggetti beneficiari 

I soggetti beneficiari ovvero coloro che possono accedere al fondo per morosità incolpevole sono coloro che rispettano degli specifici requisiti.

Nello specifico si rileva che i criteri per l’accesso al Fondo istituito per la morosità incolpevole sono stati direttamente disciplinati dallo stesso D.M. n. 202/2014. 

In particolare, all’art. 3 è stabilito che, nei limiti delle disponibilità finanziarie, possono accedere ai contributi gli inquilini che:

  • · hanno un reddito I.S.E. inferiore a 35mila euro oppure un reddito da regolare attività lavorativa con valore I.S.E.E. non superiore a 26mila euro;
  • · sono titolari di contratti di locazione ad uso abitativo regolarmente registrati che risiedano nell’immobile almeno da un anno (con esclusione delle categorie catastali A1, A8 e A9);
  • · sono destinatari di un atto di intimazione di sfratto per morosità, con citazione per la convalida;
  • · hanno cittadinanza italiana, di un paese UE, o siano in possesso di permesso di soggiorno.

Il comune deve, a sua volta, effettuare delle verifiche ovvero deve rilevare se il richiedente, oppure un componente del nucleo familiare, non sia titolare di diritto di proprietà, usufrutto, uso o abitazione nella provincia di residenza di altro immobile fruibile e idoneo alle esigenze del nucleo familiare.

Nel caso in cui in famiglia ci sia la presenza di un ultrasettantenne, un minore, un invalido accertato almeno al 74% o persona in carico ai servizi sociali o alle ASL costituisce titolo preferenziale ai fini della concessione del contributo.

Si chiarisce che in qualsiasi caso, il contributo per sanare la morosità incolpevole può essere concesso in misura massima di 8mila euro (art. 4 D.M. n. 202/2014).

Si chiarisce che l’erogazione del fondo morosità incolpevole viene data in maniera prioritaria a favore di:

  • · inquilini nei cui confronti sia stato emesso un provvedimento di rilascio esecutivo per morosità incolpevole, che sottoscrivano con il proprietario dell’alloggio un nuovo contratto a canone concordato
  • · inquilini la cui ridotta capacità economica non consenta il versamento di un deposito cauzionale per stipulare un nuovo contratto di locazione. In tal caso il comune prevede le modalità per assicurare che il contributo sia versato contestualmente alla consegna dell’immobile
  • · inquilini che, ai fini del ristoro, anche parziale, del proprietario dell’alloggio, che dimostrino la disponibilità di quest’ultimo a consentire il differimento dell’esecuzione del provvedimento di rilascio dell’immobile.

Lo sfratto per morosità 

Lo sfratto per morosità è una procedura giudiziaria che permette ad un locatore di chiedere lo sgombero dell'immobile da parte del conduttore, a seguito del mancato pagamento delle mensilità concordate.

I requisiti per lo sfratto per morosità sono il mancato pagamento dell’affitto da parte dell’inquilino al proprietario dell’immobile per un certo periodo di tempo. Con questa situazione il proprietario dell’immobile ha il diritto di richiedere lo sfratto per morosità per poter recuperare l’immobile e/o il denaro dovuto. Il periodo di tempo in seguito al quale si può ricorrere a tale procedura varia, secondo la Legge Equo Canone (art. 5, l. n. 392/78). Può essere anche di un solo mese, però l’inadempimento deve protrarsi per almeno 20 giorni. 

Qualora però vi sia lo sfratto per morosità incolpevole emerge che l’inquilino, poiché si trova in una situazione di sopravvenuta impossibilità al pagamento dei canoni di locazione, può avere la facoltà di accedere ad un fondo speciale per opporsi all’intimazione di sfratto. L’erogazione del contributo è, infatti, destinata alla rinuncia alla procedura di sfratto da parte del proprietario prima della convalida oppure alla stipula di nuovo contratto di locazione a seguito della convalida di sfratto.

Come accedere al fondo per morosità incolpevole 

Il Fondo per morosità incolpevole viene gestito in maniera autonoma da ciascun Comune. Dati questi presupposti risulta chiaro che coloro che hanno ricevuto lo sfratto per morosità possono rivolgersi al proprio Comune di residenza.

Si evidenzia che è anche possibile presentare la domanda solo quando è attivo il bando nel proprio Comune. A tal fine è il Comune stesso il soggetto che darà informazioni circa l’apertura dei bandi e gli specifici requisiti per accedervi.

La presentazione della domanda è possibile anche in caso di intimazione di sfratto non ancora convalidata.

Scopri il nuovo modo di poter accedere a tutti i servizi di Caf e Patronato di uno sportello fisico direttamente da casa e senza code.
Scopri il nuovo modo di poter accedere a tutti i servizi di Caf e Patronato di uno sportello fisico direttamente da casa e senza code.

Altri articoli che potrebbero interessarti

Per il 2024 sono previste misure atte a rivedere l’Isee
Interventi su normative e legislazioni

Arriva una riforma ISEE

Per il 2024 sembra che siano previste una serie di misure atte a rivedere l’Isee l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente.

Francesca Rizzi

06 marzo 2024