

Aumento pensioni 2024: nessun aumento per inflazione
Aumento pensioni 2024 inferiore alle aspettative

Francesca Rizzi
Pubblicato il 06 febbraio 2024
Nonostante il forte aumento dell’inflazione sembra che per il 2024 non si andrà a delineare il tanto atteso, ed elevato, aumento significativo delle pensioni che era stato paventato nel 2023.
Considerando che l’Istat ha ufficializzato che lo scorso anno è stata registrata un’inflazione del 5,7% ci si aspettava che anche il tasso di rivalutazione utilizzato per le pensioni sarebbe stato aggiornato, passando dal 5,4% al 5,7% appunto.
L’ulteriore incremento dello 0,3% dovrebbe invece arrivare tra la fine del 2024 e gennaio 2025.
Rivalutazione delle pensioni
È stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il 29 novembre 2023 il decreto ministeriale lavoro – economia. Il decreto prevede, a partire dal primo gennaio 2024, un adeguamento all’inflazione pari a +5,4% per le pensioni. I pensionati si sono quindi già trovati aumenti nel cedolino di gennaio. Tale valore è stato calcolato sulla base della variazione percentuale che si è verificata negli indici dei prezzi al consumo forniti dall’Istat il 7 novembre 2023 rispetto al 2022.
L’indice provvisorio di rivalutazione delle pensioni per il 2024 è pari al 5,4%. Si precisa che le prestazioni di accompagnamento a pensione (assegni straordinari, isopensione, indennità di espansione, APE sociale) non vengono rivalutate poiché non hanno natura di prestazione pensionistica.
Le operazioni di rinnovo possono aver generato conguagli a credito o a debito a vario titolo relativi all’importo di pensione erogato nell’anno 2023. Questi importi sono stati riportati nel cedolino di pensione del mese di gennaio 2024 con la descrizione “Conguaglio Pensione da Rinnovo”.
Considerando l’aumento pensionistico del 5.4% risulta importante chiarire che questa percentuale di crescita è ridotta per coloro che hanno un importo superiore a 4 volte il trattamento minimo.
Dal punto di vista pratico questo significherà nel 2024 aumenti fino a 122 euro per gli assegni fino a quattro volte il minimo, quelli che per cui è previsto il recupero pieno dell’aumento dei prezzi, ovvero quelli fino a 2.272,96 euro lordi. Al momento, infatti, il trattamento minimo per il 2023 è fissato a 563,74 euro. Tuttavia, a questo deve essere aggiunto lo 0,8% di differenza tra l’inflazione recuperata nel 2023 (7,3%) e quella effettiva registrata nel 2022 (8,1%).
Per quanto riguarda coloro che hanno redditi da pensione tra i 2.272,96 euro (quattro volte il minimo) e 2.841,2 euro al mese (cinque volte il minimo) avranno un recupero del 4,59% (l’85% del 5,4%) quindi al massimo 130,41 euro.
Di controverso, i pensionati che hanno redditi tra cinque e sei volte il minimo (3.409,44 euro) hanno diritto ad un recupero del 53% quindi avranno un aumento del 2,862% pari al massimo a 97,57 euro. Infine, chi ha pensioni fino a otto volte il minimo (4.545,92 euro al mese) ha diritto a un recupero del 47% dell’inflazione quindi al 2,538 per un aumento del cedolino al massimo di 115,37 euro.
Inoltre, a partire dal 2024 il trattamento minimo di pensione salirà a 614,77 euro per tutti i pensionati. Tale importo è fissato dalla rivalutazione eccezionale delle pensioni fino al minimo Inps (salito a 598,61 euro) prevista dalla legge di bilancio 2023.
Futuri aumenti
L’INPS con un comunicato dell’ISTAT ha ufficializzato la rivalutazione effettiva degli importi delle pensioni per il 2024. Questo significa che dal punto di vista pratico tutti i trattamenti pensionistici subiranno un nuovo ulteriore incremento, passando da una rivalutazione provvisoria del 5,4% al nuovo tasso appena rilevato e corretto.
Questo significa che nonostante il tasso definitivo Istat è pari a 5,7% quello provvisorio che è stato applicato dal Ministro Giorgetti sulle pensioni da gennaio è stato del 5,4%. Si ravvisa quindi una differenza, a favore ovviamente dei pensionati, pari allo 0,3%.
Come ogni anno la differenza dovrà essere integrata e conguagliata.
Considerando ad esempio una pensione da €1000 a gennaio che è salita a 1054 si rileva che con il nuovo Tasso salirà a 1057. Parliamo di €3 lordi di aumento al mese, un aumento dunque impercettibile. Basti pensare che anche la pensione minima passerà dai 598,61 euro (con la rivalutazione del 5,4%) a 600,31 euro (con la rivalutazione effettiva del 5,7%) per un incremento di 1,75 euro al mese.
Si evidenzia che ad oggi le pensioni 2024 hanno già subìto un incremento a seguito della rivalutazione provvisoria pari al 5,4%. Gli aumenti sono stati quindi applicati già nei cedolini di gennaio.
L’Istat ha ora pubblicato la rivalutazione effettiva rapportata al tasso d’inflazione e all’aumento dei prezzi al consumo. Dal 5,4% si passerà al 5,7%. Lo 0,3% aggiuntivo dovrebbe però essere applicato e conguagliato (con i relativi arretrati) non prima della fine del 2024, o al massimo a gennaio 2025 con la rivalutazione del prossimo anno. Si tratterà comunque di un aumento impercettibile sugli assegni pensionistici.

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