Aumenti pensioni previsti nel 2024
Due momenti in arrivo di crescita delle pensioni
Francesca Rizzi
Pubblicato il 22 aprile 2024
Francesca Rizzi
Pubblicato il 22 aprile 2024
Quale sarà la sorte delle pensioni e del loro ammontare per i prossimi mesi rappresenta sicuramente una questione “calda” e molto importante per tutti coloro che ricevono l’assegno pensionistico.
Questo desiderio di accrescere l’ammontare della pensione trova, almeno verosimilmente, base in una condizione generale che si caratterizza per una situazione di generale crisi economica e di crescita inflazionistica.
Guardando al prossimo futuro si evidenziano due date di particolare importanza che non possono essere trascurate.
Nonostante questo non bisogna attendersi dei grandi aumenti dal momento che la crescita più elevata delle pensioni è già avvenuta in questa prima parte dell’anno.
A far ben sperare i pensionati sono però due elementi ovvero la quattordicesima, in alcuni casi pagata a luglio in altri a dicembre (insieme alla tredicesima), e il rimborso Irpef laddove dalla dichiarazione dei redditi ne sia risultato un credito.
Come ben sappiamo il mese di luglio rappresenta il mese in cui avviene il pagamento della quattordicesima, ma questo non avvera per tutti i pensionati dal momento che questo versamento riguarderà solo le pensioni che soddisfano determinati requisiti, come definiti ai sensi della legge n. 127 del 3 agosto 2007.
Dal punto di vista economico si ricorda che la quattordicesima così come la tredicesima non ha un importo pari alla pensione effettivamente percepita.
Di fatto la quattordicesima ha un importo fisso (neppure soggetto a rivalutazione annua), che si differenzia in base al reddito, agli anni di contributi e alla gestione previdenziale di appartenenza (se lavoratori subordinati o autonomi).Come anticipato non tutti ne hanno diritto.
Nella fattispecie i soggetti beneficiari sono i pensionati che hanno compiuto i 64 anni e hanno un reddito che non supera di 2 volte il valore del trattamento minimo, quindi fino a un massimo di 15.563,86 euro di pensione.
Questo, dal punto di vista pratico significa che la quattordicesima sarà maggiore per chi ha una pensione che non supera gli 11.672,89 euro (1,5 volte il trattamento minimo), mentre gli 11.672,89 euro, la quattordicesima spetta in misura parziale.L’importo più basso verrà recepì da coloro che superano la soglia in oggetto ben 2 volte.
Si ricorda però che ai fini di avere la possibilità di avere effettivamente diritto al pieno importo i requisiti devono essere soddisfatti fin dall’1 gennaio dell’anno in cui questa viene riconosciuta.
Nel caso in cui non si andasse a delineare questa situazione si evidenzia che quanto potenzialmente spetta viene rapportato per il numero di mensilità in cui il pensionato è in regola con i requisiti.
Per loro che vanno in pensione dopo luglio o compiono i 64 anni nei mesi successivi, lo ricordiamo, la quattordicesima viene erogata nel cedolino del mese di dicembre.
Per i pensionati che inviano tempestivamente la dichiarazione dei redditi, ricevono i conguagli dal sostituto d’imposta (in questo caso dall’ente pensionistico, ossia l’INPS), nel cedolino pensione di luglio e agosto.
Nel caso in cui la dichiarazione dei redditi presenti un credito, ossia che le imposte trattenute dai cedolini del 2023 sono state maggiori di quelle dovute, tra agosto e novembre verrà rimborsato l’importo eccedente.
Si evidenzia che nel caso del credito IRPEF di agosto difficile calcolare l'eventuale rimborso, essendo altamente personalizzato, invece possibile fare una stima per quanto riguarda la quattordicesima dal momento che la cifra proporzionata non solo ai redditi della persona, ma anche al numero di contributi versati.
Dal punto di vista pratico nel caso in cui il contribuente si ritrovi con un rimborso derivante dal Modello 730 se lo vedrà accreditare direttamente sulla busta paga con la prima mensilità prevista. Sarà direttamente l’azienda ad erogare la cifra spettante, con gli emolumenti relativi al mese successivo.
A tal fine si ricorda che sia i pensionati che i lavoratori sono tenuti, ogni anno, a presentare la dichiarazione dei redditi, attraverso la quale procedere con la comunicazione di tutti i guadagni che hanno percepito nel corso del precedente anno.
A poter usufruire del rimborso IRPEF direttamente in busta paga sono i lavoratori dipendenti con sostituto d’imposta, che effettua l’operazione il mese successivorispetto a quello nel quale viene presentata la dichiarazione dei redditi.
Quanti, invece, percepiscono una pensione, vedranno l’accredito nel corso della seconda mensilità.Questo indica che con il cedolino pensione da settembre a novembre ci sarà un mix di rimborsi IRPEF e trattenute d’imposta, in base al ricalcolo delle tasse successivo alla presentazione della dichiarazione dei redditi.
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