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Pensioni e rimborso Irpef 2024

Chiarite le tempistiche per il rimborso Irpef pensioni

Francesca Rizzi

Pubblicato il 31 marzo 2024

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In arrivo il rimborso Irpef per il 2024 che andrà a riguardare anche i pensionati.

Sai di cosa si tratta?

Ne hai già sentito parlare?

L’agenzia delle entrate ha reso noto che per l’invio della dichiarazione dei redditi con modello 730/2024, anche per il 2024 non andranno a cambiare le tempistiche relative al processo di erogazione di un eventuale rimborso Irpef in busta paga e sulla pensione.

Dal punto di vista pratico tale indicazione dell’agenzia delle entrate è esplicativa del fatto che per i pensionati il rimborso verrà recepito in estate inoltrata anche nel caso in cui la dichiarazione dei redditi sia stata inviata nei primi giorni utili (situazione che non vale per i lavoratori dipendenti).

All’interno di questo articolo andremo a parlare del rimborso Irpef 2024 facendo particolarmente riferimento al caso dei pensionati.

Beneficiari rimborso Irpef

Tra i beneficiari del rimborso Irpef spiccano anche i pensionati che ne hanno il diritto nel momento in cui vantano un credito nei confronti dell’Agenzia delle Entrate. 

In tal caso il soggetto che si occuperà del processo di rimborso è l’INPS, che erogherà il credito insieme alla pensione (come avviene per i lavoratori con accredito diretto in busta paga).

Dal punto di vista temporale il conguaglio IRPEF non ha una “scadenza” prestabilita dal momento che giunge al pensionato a seconda della data in cui questi ha inviato in modello 730.

Questo significa che nel momento in cui è stata attuata la dichiarazione dei redditi si prenderà conoscenza del fatto se il pensionato ha diritto a un conguaglio a credito o se è debitore nei confronti dell’Agenzia delle Entrate. In questo caso gli verrà trattenuta la somma dovuta dalla pensione.

Data di rimborso

In termini generali quando si parla di data di rimborso risulta importante sottolineare che questa varia a secondo dei soggetti dal momento che la logica di rimborso dei lavoratori differisce effettivamente da quella dei pensionati.

Dal punto di vista pratico si nota che le il decreto legge numero 124 del 26 ottobre 2019 ha chiarito quali sono le tempistiche di erogazione del rimborso IRPEF ai pensionati.All’interno del suddetto decreto legge viene specificato che nel caso dei pensionati l’arrivo delle somme, come pure la trattenuta (che può essere rateizzata), è previsto 2 mesi dopo da quando l’Inps riceve il prospetto di liquidazione.In linea generale vige il principio secondo il quale i soggetti che presentano per primi il modello 730 sono anche quelli che riceveranno per primi il credito.

Questo significa che i primi a ricevere il rimborso in busta paga sono i lavoratori dipendenti che inviano il modello 730 entro il 31 maggio.

Si evidenzia, in tale frangente, che di solito l'eventuale rimborso viene pagato il mese successivo a quello in cui il datore di lavoro ha ricevuto il prospetto di liquidazione mentre ultimi a ricevere il rimborso Irpef saranno coloro che invieranno il modello 730 a ridosso della scadenza del 30 settembre.

Ai fini della definizione di questa procedura si nota che la prima fase operativa viene svolta dall’Inps che si occupa dell’elaborazione del prospetto di liquidazione dell’imposta. Tale fase ha inizio nel momento in cui il modello 730 viene inviato ed entra nella fase di studio. Sulla base di questo presupposto le tempistiche sono:

  • 15 giugno – se la dichiarazione dei redditi è presentata entro il 31 maggio;
  • 29 giugno – se la dichiarazione dei redditi è presentata tra il 1° e il 20 giugno;
  • 23 luglio – se la dichiarazione dei redditi è presentata tra il 21 giugno e il 15 luglio;
  • 15 settembre – se la dichiarazione dei redditi è presentata tra il 16 luglio e il 31 agosto;
  • 30 settembre – se la dichiarazione dei redditi è presentata tra il 1° e il 30 settembre.

Una domanda che si è soliti porsi risulta legata al momento in cui arrivano i rimborsi IRPEF ai pensionati.

Per questi soggetti è necessario provvedere a conteggiare due mesi dalla data di presentazione del modello 730. Sulla base di questi presupposti le date sono:

  • a luglio – se la dichiarazione dei redditi è presentata entro il 31 maggio;
  • ad agosto – se la dichiarazione dei redditi è presentata tra il 1° e il 20 giugno;
  • a settembre – se la dichiarazione dei redditi è presentata tra il 21 giugno e il 15 luglio;
  • a ottobre – se la dichiarazione dei redditi è presentata tra il 16 luglio e il 31 agosto;
  • a novembre – se la dichiarazione dei redditi è presentata tra il 1° settembre e il 2 ottobre (nel 2024 il 30 settembre ricade di sabato).

Sulla base di quanto sopra risulta chiaro che i soggetti che sono i primi a ricevere l’eventuale rimborso IRPEF sono quei pensionati che hanno presentato il modello 730 entro fine maggio. 

Di controverso gli ultimi che vanno a riceverlo sono quei pensionati che hanno presentato la dichiarazione dei redditi soltanto a partire dal 1° settembre o a ridosso della scadenza (2 ottobre).Risulta possibile affermare che, in linea generale, l’Agenzia delle Entrate, comunica ai sostituti d’imposta gli importi che devono essere erogati ai singoli contribuenti entro le date che abbiamo comunicato in precedenza.

Grosso modo il mese successivo rispetto alla comunicazione, il rimborso IRPEF arriva ai lavoratori dipendenti. Discorso diverso, invece, per i pensionati, che lo ricevono con un mese in ritardo.

Come funziona il rimborso

Per quanto concerne il funzionamento del rimborso si rileva che gli eventuali rimborso Irpef sono erogati al netto della parte di credito già utilizzata o che si ha intenzione di utilizzare in compensazione.

Questo significa che per mezzo del modello 730 il pensionato può utilizzare quel credito per saldare imposte dovute.Il credito non utilizzato in compensazione verrà rimborsato dall’ente che eroga la pensione o direttamente dall’Agenzia delle Entrate.

L’Agenzia delle Entrate può effettuare dei controlli preventivi sul modello 730, se questi dovesse contenere elementi di incoerenza rispetto ai criteri pubblicati dal direttore dell’AdE, oppure quando il pensionato (o il contribuente in generale) ha maturato un rimborso di importo superiore a 4.000 euro.

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