

Nuovi requisiti opzione donna
Il governo ha deciso di reintrodurre, per il 2024, la proroga di Opzione Donna.

Francesca Rizzi
Pubblicato il 01 novembre 2023
Il tema delle pensioni rappresenta, da sempre, uno degli argomenti più caldi per il Governo.
Il governo ha deciso di reintrodurre, per il 2024, la proroga di Opzione Donna.
Dati questi presupposti significa che le donne lavoratici che hanno maturato una certa età anagrafica e uno specifico monte contributi hanno la possibilità di andare in pensione anticipata con il sistema contributivo (e conseguentemente con una riduzione dell’importo pensione).
Sebbene dalle prime dichiarazioni del ministro Giancarlo Giorgetti si poteva desumere che né Opzione Donna né Ape sociale sarebbero state rinnovate il prossimo anno si evidenzia che tutto è stato smentito dalla bozza di Legge di bilancio 2024.
Di fatto emerge che in merito alle pensioni appare che i requisiti diventano più rigidi.
All’interno di questo articolo ci soffermeremo sull’analisi dell’opzione donna.
Opzione Donna 2024: i nuovi requisiti di età
Si ricorda che l’opzione donna era stata introdotta dall’art. 1, comma 9, della L. 243/2004, che aveva direttamente previsto la possibilità per le lavoratrici che hanno maturato 35 anni di contributi e 57 anni di età per le lavoratrici dipendenti del settore pubblico e privato iscritte all'AGO o alle gestioni sostitutive oppure 58 anni per le lavoratrici autonome (requisito anagrafico da adeguarsi periodicamente all'aumento della speranza di vita), di accedere anticipatamente al trattamento pensionistico, a condizione che optino per il sistema di calcolo contributivo integrale.
Una delle principali novità che riguarda il 2024 è rappresentato dall’innalzamento dei requisiti di età anagrafica che una donna lavoratrice deve soddisfare per avere la possibilità di uscire da lavoro con Opzione Donna. Si evidenzia, infatti, che l’età cresce a 61 anni.
Inoltre è stata confermata la riduzione da uno a due anni per donne che hanno figli. In particolare, saranno necessari 60 anni di età per donne con un figlio mentre servono 59 anni di età per donne con più figli.
Si evidenzia che fino al 2023 l’età richiesta era minore: di norma 60 anni. L’età era poi ridotta a 59 anni per lavoratrici con un figlio e a 58 con due o più. Di controverso, in merito ai contributi, emerge che quelli richiesti per il 2024 non cambieranno.
Questo significa che dal punto di vista del calcolo del montante contributivo, il regime sperimentale Opzione Donna prevede il calcolo dell'assegno esclusivamente con il sistema contributivo, anche se i periodi di contribuzione versata si collocano in periodi interessati dal sistema retributivo o misto.
Di norma questo tipo di calcolo comporta una penalizzazione dell'assegno che può andare dal 25 al 35% circa dell'importo della pensione.
Dati questi presupposti si chiarisce che le donne lavoratrici che vogliono accedere alla Pensione anticipata col sistema contributivo devono necessariamente aver maturato 35 anni di contributi versati.
Si ricorda però che la bozza del disegno di legge approvata dal Governo deve affrontare l'iter parlamentare con possibili ulteriori modifiche.
Soggetti beneficiari
Andando a guardare i soggetti che potranno beneficiare dell’opzione donna si chiarisce che per il 2024 permarrà la versione ristretta di Opzione donna ovvero quella che non consente l’accesso a tutte le lavoratrici (pur in presenza dei requisiti), ma solo ad alcune. Questo significa che in presenza dei requisiti anagrafici e contributivi (61 anni di età e 35 di contributi) sarà possibile accedere alla pensione anticipata con Opzione donna solo alle donne che se si trovano in almeno una delle seguenti condizioni:
- · assistono, alla data di presentazione della domanda di pensione e da almeno sei mesi, il coniuge, la parte dell’unione civile o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità (ai sensi dell’articolo 3, comma 3, Legge 5 febbraio 1992 numero 104) ovvero un parente – affine di secondo grado convivente, qualora i genitori, il coniuge o la persona unita civilmente del soggetto con handicap abbiano compiuto i 70 anni di età ovvero siano anch’essi affetti da patologie invalidanti o deceduti o mancanti;
- · hanno una riduzione della capacità lavorativa, accertata dalle competenti Commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile, pari o superiore al 74%;
- · sono lavoratrici licenziate o dipendenti da imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (ex MISE) per la gestione della crisi aziendale.
Come presentare domanda per l’opzione donna
Per presentare la domanda per l’opzione donna è necessario attuare la domanda online oppure rivolgersi presso un centro di patronato.
Nel caso in cui si scelga di operare digitalmente emerge che ad oggi per le modalità di domanda di accesso alla pensione con Opzione donna si deve seguire questo percorso:
- · anzitutto avere le credenziali di accesso (SPID o CIE o Carta nazionale dei servizi);
- · entrare nel servizio online Inps >> “ Domanda Pensione, Ricostituzione, Ratei, ECOCERT, APE Sociale e Beneficio precoci”;
- · scegliere l’opzione “NUOVA DOMANDA” nel menù di sinistra, occorre selezionare in sequenza:
- · per la pensione anticipata c.d. opzione donna: “Pensione di anzianità/vecchiaia” > “Pensione di anzianità/anticipata” > “Contributivo sperimentale lavoratrici”.

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