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Pensione senza contributi: guida 2024

Pensione senza contributi, i bonus a supporto

Francesca Rizzi

Pubblicato il 28 febbraio 2024

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Una domanda che, molte volte ci si pone, è rappresentata dal fatto se sia possibile avere una pensione senza contributi.

In tale frangente risulta importante ricordare che lo Stato non lascia soli coloro che non hanno mai lavorato.

Nonostante questo bisogna evidenziare che in Italia è possibile andare in pensione a qualsiasi età, ma solo nel caso in cui si sia titolari di contributi.

Questo significa che per avere la possibilità di accedere a qualsiasi misura di tipo previdenziale bisogna aver maturato almeno una quota minima di contributi.In linea generale servono 20 anni per la pensione di vecchiaia a 67 anni, (ammontare che scende a 15 anni per coloro che soddisfano i requisiti per le deroghe Amato) mentre per l’opzione riservata ai contributivi sono sufficienti 5 anni (ma devono aver compiuto i 71 anni di età).

Sulla base di questi presupposti risulta chiaro che non si può, in Italia, andare in pensione senza contributi. Lo stato ha comunque previsto una serie di strumenti atti a supportare le persone maggiormente in difficoltà per mezzo di una serie di bonus.

L’assegno sociale è l’assegno di inclusione si connotano come gli strumenti più importanti atti a tutelare e ad aiutare coloro che sono in difficoltà.

La prima misura spetta proprio al compimento dell’età pensionabile a coloro che non sono riusciti ad accedere alla pensione mentre la cosiddetta “Pensione di inclusione”, ossia l’Adi viene riconosciuta ai nuclei familiari composti solamente da persone con più di 67 anni o disabili gravi.

Assegno sociale

Nel caso in cui alla soglia dell’anzianità un cittadino non ha maturato i requisiti per ottenere la pensione e non ha alcuna rendita che gli permette di arrivare a fine mese, ha la possibilità di richiedere l’assegno sociale INPS.

Questa è una prestazione di natura assistenziale che tuttavia, a differenza della pensione, non è reversibile ai familiari superstiti.L’assegno sociale è una prestazione di natura assistenziale svincolata dallo svolgimento di attività lavorativa e dal pagamento di contributi e destinata ai cittadini residenti in Italia che si trovano in situazioni di particolare disagio economico.

Il suo importo viene aggiornato ogni anno sulla base dello stesso indice di perequazione applicato alle pensioni.

I requisiti per fare domanda sono:

  • età di 67 anni;
  • cittadinanza italiana o situazioni equiparate (cittadini comunitari e cittadini extracomunitari familiari di cittadini comunitari, iscritti all’anagrafe del comune di residenza, cittadini extracomunitari titolari del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo);
  • residenza effettiva e continuativa in Italia da almeno 10 anni
  • reddito non superiore alle soglie annualmente definite dalla legge. Nel 2024 la soglia di reddito personale ammonta a 6.947,20 euro mentre quella di reddito familiare a 13.895,40 euro.

L’importo dell’assegno sociale spetta per intero a chi non è coniugato ed ha un reddito pari a 0 oppure a chi è coniugato ed ha un reddito inferiore all’ammontare annuo previsto dalla legge.Viene invece ridotto in proporzione per chi ha un reddito inferiore all’ammontare annuo dell’assegno o, se coniugato, ha un reddito familiare compreso tra l’ammontare annuo dell’assegno ed il suo doppio.

Assegno di inclusione

L’Assegno di Inclusione (AdI) rappresenta la misura nazionale di contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale delle fasce deboli.

L’AdI è riconosciuto ai nuclei familiari con un ISEE non superiore a 9.360 euro e che abbiano almeno un componente in una delle seguenti condizioni:

  • con disabilità;
  • minorenne;
  • con almeno 60 anni di età;
  • in condizione di svantaggio e inserito in programma di cura e assistenza dei servizi sociosanitari territoriali certificato dalla pubblica amministrazione.

Questo significa che coloro che hanno un’età di 60 anni hanno la possibilità di fare domanda di Assegno di inclusione a patto di avere un Isee fino a 9.360 euro e un reddito familiare inferiore a 6.000 euro, soglia da moltiplicare per il parametro di scala di equivalenza.

Dal punto di vista pratico a che spetta l’Assegno di inclusione viene erogato un sostegno fino a 500 euro al mese per la persona sola, che sale in base agli altri componenti presenti nel nucleo. 

Si evidenzia che a questa somma si aggiunge anche un rimborso fino a 280 euro per le spese eventualmente sostenute per l’affitto.

L'importo dell'Assegno di inclusione è composto da una integrazione del reddito familiare fino a euro 6.000 annui, ovvero euro 7.560 annui se il nucleo familiare è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni ovvero da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza, moltiplicati per il corrispondente parametro della scala di equivalenza. 

Si evidenzia che a tale importo, può essere aggiunto un contributo per l'affitto dell'immobile dove risiede il nucleo per un importo pari all'ammontare del canone annuo previsto nel contratto in locazione (ove regolarmente registrato) fino ad un massimo di euro 3.360 annui, ovvero 1.800 euro annui se il nucleo familiare è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni ovvero da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza. 

Tale integrazione non rileva ai fini del calcolo della soglia di reddito familiare.Il beneficio economico non può essere, comunque, inferiore a euro 480 annui.

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